Sale il pressing per modificare subito la legge elettorale
Ilche significa che il governo Monti non dovrebbe occuparsene. Ciò nonostante la riforma della legge elettorale continua a far discutere le forze politiche. «Oggi Berlusconi ci ha avvertiti - commenta il coordinatore del comitato referendario Arturo Parisi -. Escludere che il governo si interessi della legge elettorale non equivale a impegnarsi a cambiarla autonomamente in Parlamento. Nell'intervista al Corriere della Sera ci ha infatti detto che non ha né fretta né voglia di cambiare la legge elettorale». Per questo Parisi si rivolge al segretario del Pdl: «Sono curioso di conoscere il parere di Alfano che, impressionato dal fiume di firme raccolte contro il Porcellum, pur con un ritardo di sei anni si era affrettato a riconoscere il furto consumato ai danni dei cittadini, con la legge attuale, e di conseguenza a cambiarla al più presto». Si rivolge direttamente al nuovo presidente del Consiglio, invece, il vicecapogruppo vicario dei deputati di Fli Carmelo Briguglio: «Il governo Monti non ha nel suo programma la riforma elettorale, ma la storia politica del nostro Paese ci indica che ogni cambio di fase politica è segnato da una nuova legge elettorale. Il nuovo esecutivo non svolgerà un'azione di governo in una materia che è di competenza del Parlamento ma già con la sua nascita ha creato quel clima di forte innovazione e di coesione nazionale che può contribuire a costruire tra le forze politiche le convergenze necessarie per una nuova legge elettorale che non deve favorire né la destra, né il centro, né la sinistra, ma gli italiani ai quali abbiamo il dovere di restituire la sovranità di scegliersi i propri deputati e senatori». Nuova legge per via parlamentare anche secondo il vicepresidente della Camera Rosy Bindi ospite dell'Intervista di Maria Latella: una nuova legge elettorale «deve essere nel programma delle forze parlamentari». «C'è un referendum - prosegue - che io ho firmato. Se siamo d'accordo che torni il Mattarellum non c'è problema, altrimenti bisogna fare una riforma elettorale, così come bisogna dire ai cittadini che siamo pronti a diminuire il numero dei parlamentari e a superare il bicameralismo». Rispondendo poi ad una domanda sulla presidenza del Copasir, ambita dalla Lega, Bindi spiega che «a me risulta che D'Alema ha già messo a disposizione la presidenza, con grande correttezza». Il punto, per l'esponente del Pd, è «la Lega vuole giocare come forza d'opposizione o di maggioranza? Deve decidere cosa vuol fare, non può giocare il doppio ruolo» e se vuole la presidenza de Copasir deve rinunciare a quella delle altre commissioni.