Napolitano: «C'era bisogno di una scossa e di più unità»
Èquanto scrive il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in un messaggio al direttore de «La Stampa» Mario Calabresi, esprimendo soddisfazione e ottimismo per il futuro del Paese. Pubblicato sulla prima pagina del quotidiano torinese di ieri dedicata a una rassegna fotografica sull'Italia e gli italiani, il messaggio di Napolitano guarda con soddisfazione alle celebrazioni che si sono svolte per il 150/esimo dell'unità d'Italia. «Ritengo che il quasi imprevedbile successo delle celebrazioni per i 150 anni dell'unità d'Italia, non ancora del tutto concluse - scrive Napolitano - abbia lasciato un segno profondo. Contribuendo anche al crearsi di condizioni più favorevoli per affrontare con fiducia una nuova inedita e incoraggiante fase della vita politico-istituzionale italiana». «Caro direttore - prosegue - il suo giornale ha il merito di essere stato, fin dal concepimento del programma di celebrazioni dei 150 anni di unità fra i soggetti che più hanno creduto nella straordinaria importanza dell'occasione che si presentava e dell'impegno che andava esplicato per un rafforzamento delle ragioni e del sentimento del nostro "stare insieme" come italiani-Nazione-Stato e cittadini. La quantità e qualità delle iniziative che si sono succedute - tra le quali un particolare spicco hanno assunto quelle promosse a Torino - ci hanno detto che erano insieme maturata un'esigenza e insorta una disponibilità largamente condivise». «C'era bisogno - sottolinea il Capo dello Stato - di una scossa nazionale unitaria di fronte alle difficoltà, alle derive e agli scoramenti che colpivano il nostro Paese e alle prove sempre più ardue che lo attendevano e lo attendono». Ma non è tutto. Al termine del suo ventiduesimo viaggio internazionale del pontificato che dal 18 ad oggi lo ha portato in Benin, il Papa, come è consuetudine in questi casi, ha inviato un messaggio al presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, ribandendo la sua vicinanza al Paese. Ecco il testo del messaggio: «Al rientro dal mio viaggio apostolico nel continente africano dove ho avuto la possibilità di incontrare un popolo ancorato a salde tradizioni spirituali e desideroso di progredire nel giusto benessere formulo di cuore per lei, signor Presidente e per la diletta Nazione italiana un cordiale auspicio di serenità assicurando la mia costante preghiera. Benedetto XVI». N. T.