«Per Mediaset una boccata d'ossigeno»

Puòapparire un paradosso considerando che il premier uscente è anche l'azionista di Mediaset. Ma le assicuro che, al di là delle mie idee politiche e dell'ammirazione e dell'amore che nutro per mio padre, forse adesso si capirà quanto ci danneggia il clima di ostilità attorno alla nostra azienda». Il vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi affida a un'intervista al Corriere della Sera la sua analisi su ciò che sta accadendo nel panorama politico nazionale, ma anche un auspicio in vista dei prossimi mesi. «Ogni cosa che facciamo - spiega - fino a oggi è stata letta con la lente distorta della politica. Per motivi ideologici o di bottega, c'è chi ha sempre avuto interesse a confondere Mediaset con il governo e viceversa». «Negli ultimi mesi - aggiunge "amareggiato" parlando del padre - ha subito attacchi mai visti e inaccettabili per un Paese civile. Quello che temo è che in una situazione di mercato così delicata, una classe politica ideologica possa utilizzare trovate regolamentari per danneggiare un'industria italiana che si fa onore anche all'estero». Da qui il suo giudizio sull'esecutivo guidato da Mario Monti: «Ha una squadra di livello elevato e spero che riesca, oltre ad attraversare l'emergenza economica dell'Eurozona, anche a far superare quel clima d'odio che si è alimentato in Italia in questi anni. Insomma, che prevalga il buon senso». E alla domanda se il Cavaliere rappresenti oggi un "ingombro" per Mediaset, risponde: «Ma quale ingombro. L'ha fondata lui e a lui dobbiamo tutto. Ma di sicuro, il conflitto di interessi per noi è sempre stato un peso. Silvio Berlusconi è mio padre, io sono io e Mediaset è Mediaset. Con il 60% del capitale in mano al mercato. È così oggi e lo era anche prima. Spero solo che da ora Mediaset sia valutata realmente per i suoi meriti e i suoi errori, e non con il pregiudizio che tutto sia merito o colpa non di chi ci lavora ma di qualcun altro».