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Governo, i vescovi: speranze per il Paese

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Papa Benedetto XVI

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Primo incontro tra il presidente del Consiglio, Mario Monti, e il Papa, questa mattina all'aeroporto di Fiumicino. Un colloquio di alcuni minuti tra Benedetto XVI ed il neo premier, che ha salutato il Pontefice in partenza per il Benin, dove Benedetto XVI sarà in occasione della firma e della pubblicazione dell'Esortazione Apostolica Post-sinodale Africae munus della II Assemblea Speciale per l'Africa del Sinodo dei Vescovi e in coincidenza con il 150° anniversario dell'evangelizzazione del Benin. Monti ha ricevuto il Papa ai piedi della scaletta dell'elicottero che lo ha portato nell'aeroporto della Capitale, e, dopo i saluti di rito, si è intrattenuto con il pontefice per qualche minuto, per poi accompagnarlo ai piedi del velivolo, un Airbus A330 Alitalia che porterà Benedetto XVI in Benin. L'aereo è decollato alle 9, l'arrivo a Cotonou, in Benin, è previsto alle 15. Il mondo cattolico saluta con toni entusiastici l'avvento del governo Monti attribuendogli anche l'inizio di una «stagione di speranza», e allo stesso tempo lo richiama al rispetto degli impegni e a non cedere a «compromessi» sui valori. La presenza nel nuovo esecutivo di autorevoli personalità cattoliche - il rettore della Cattolica Lorenzo Ornaghi ai Beni Culturali, l'ex presidente del Meic, Renato Balduzzi alla Salute, il fondatore di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, alla Cooperazione e Integrazione, lo stesso Corrado Passera, tra i protagonisti del Forum di Todi, allo Sviluppo - non poteva non incontrare il favore degli ambienti che hanno come riferimento la Chiesa: tanto che un sondaggio Ipsos realizzato per la Fondazione Achille Grandi dice già che il governo Monti è sostenuto quasi da nove cattolici impegnati su dieci (l'88%), e anche dai fedeli non praticanti (l'85%). Coro di consensi dal Vaticano compreso quello del segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, è continuato ieri con un significativo editoriale del giornale dei vescovi, Avvenire, secondo cui «quest'autunno 2011 - indelebilmente segnato da venti di crisi che ci hanno scaraventato addosso richiami poderosi e scioccanti alle nostre debolezze nazionali e alle responsabilità che, non solo per noi stessi, dobbiamo saper onorare - può davvero convertirsi in una stagione di speranza». «Una stagione utile - ha scritto in prima pagina il direttore Marco Tarquinio - per attraversare con convinzione il tempo del rigore che inesorabilmente di annuncia e per rinsaldare le fondamenta del sistema Italia». Alla messa per l'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università Cattolica, presenti stamane lo stesso Ornaghi e anche l'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, il vicario di Roma, cardinale Agostino Vallini, non ha però mancato di rivolgere alla politica un appello alla coerenza. «La fede non può essere barattata con prospettive allettanti di interesse personale, di promozioni sociali op di posizioni di prestigio», è stato il monito del cardinale vicario, che ha richiamato alla «coerenza nel vivere e professare la fede» e ha invitato a «rifiutare, come di nessun interesse della propria vita, i compromessi anche più seducenti». Secondo Vallini, tuttavia, «da sempre i cattolici contribuiscono al bene del Paese». E se l'agenzia dei vescovi, il Sir, guardando al nuovo governo dice che «la compagine è di livello, i curricula impeccabili», e richiama le forze politiche «ad accompagnare con serietà e senso di responsabilità il lavoro dei 'tecnicì», Civilità Cattolica esorta ad attuare rapidamente gli impegni presi con l'Europa. Il Movimento politico per l'unità (Mppu), espressione del Movimento dei Focolari, manifesta «vivo apprezzamento per il clima positivo, seppur di emergenza e gravità, che ha rivelato alto senso di responsabilità da parte di tutte le istituzioni, nel quale si è giunti alla costituzione del nuovo governo». L'Mppu auspica che la nuova compagine governativa «contribuisca ad aprire una nuova stagione che preluda ad un rinnovato e proficuo confronto-incontro tra le forze politiche, le istituzioni e le forze sociali». L'Unitalsi, da parte sua, si augura che «almeno questo nuovo governo sia capace di dare una risposta concreta al mondo del sociale e della solidarietà che, da troppo tempo, attende risposte e sostegno».  

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