Via libera alla scalata di Maroni alla Lega

Lasciati i panni di ministro dell'Interno, Roberto Maroni si prepara a prendere le redini della Lega alla Camera sottraendo la poltrona di capogruppo al «bossiano» Marco Reguzzoni. «È la soluzione più naturale» spiegano fonti a lui vicine ora che il Carroccio è ufficialmente l'unica forza politica d'opposizione all'esecutivo Monti. Così «Bobo», smesso il ruolo istituzionale di responsabile del Viminale, si prepara a non fare «sconti a nessuno». In altre parole, così come ribadito ieri alla presentazione del libro di Bruno Vespa, la Lega Nord rivendica una forte «opposizione al governo Monti» e giura battaglia a tutti. Anche agli alleati del Pdl che «hanno segnato la rottura» dell'Asse del Nord. Così, dopo 17 anni, il cammino della Lega e quello di Silvio Berlusconi si dividono, almeno in Parlamento. «Abbiamo registrato il cambiamento del Pdl che segna la rottura con la Lega perché ci assegna un ruolo di opposizione». Anche se questa rottura tra gli ex alleati non dovrebbe avvenire a livello locale: «Abbiamo un grande rispetto per le autonomie - spiega Maroni - Sono storie diverse che non saranno influenzate da ciò che accade a Roma». Eppure, nonostante la chiara accusa al Pdl reo di aver preso un'altra strada rispetto a quanto sancito dagli elettori nel 2008, Maroni ha speso parole di stima sia nei confronti dell'eventuale ingresso di Gianni Letta nel prossimo esecutivo («sarebbe una buona notizia perché Letta è un uomo di istituzioni e di garanzie»), sia nei confronti di Berlusconi offeso dalla piazza dopo le sue dimissioni: «È stato uno dei più grandi innovatori della politica italiana». Nonostante tutto, però, il Carroccio si prepara alla «lotta» e, ipotizzando anche al Senato un passaggio del testimone tra l'attuale capogruppo Federico Bricolo e l'ex ministro Roberto Calderoli, già si discute su cosa fare all'opposizione e si rivendicano «diritti»: «Come unico partito fuori dal governo - ragionano alcuni Lumbard - ci spettano le presidenze delle commissioni bicamerali di garanzia, Copasir e Vigilanza Rai che normalmente sono date all'opposizione». Venerdì, intanto la Lega si riunirà per definire strategia ed incarichi in vista della «lunga marcia» all'opposizione. Ma nel cuore dei leghisti ora c'è solo un appuntamento: la riapertura del Parlamento padano a Mantova il 4 dicembre.