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Monti, fiducia record alla Camera "Ora più credibilità alla politica"

Il presidente del Consiglio Mario Monti

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Mario Monti fa il bis. Fiducia alla Camera esattamente con le stesse proporzioni (una volta si sarebbe detto bulgare) del Senato: 556 sì, 61 no. Parte il governo della ricostruzione che preannuncia quello che tutti sanno arriverà: misure poco gradevoli per raddrizzare la situazione economica. Nessuno, oggi, è in condizione di dire di no alla medicina, e qualcuno se la fa piacere. Non a caso il Pd annuncia con Dario Franceschini sostegno fino al 2013, Di Pietro parla di un sì all'esecutivo per il solo bene del paese, Berlusconi fa il proposito di non staccare la spina prima della scadenza naturale della legsilatura. Solo Umberto Bossi, in uno stile che ha furoreggiato fino a poche settimane fa, vede nero: "Prima o poi la gente si incazzerà e Monti sarà cacciato". Pardon? Il premier giovedì parlerà in francese con Sarkozy e Merkel, in quello che sembra essere il primo di una lunga serie di incontri a tre, al capezzale dell'Eurozona ammalata. "Mi hanno chiesto di dare un contributo d'idee", precisa. Per l'Italia, sottolinea in una conferenza stampa a fiducia ottenuta, piu' si torna ad un clima di dialogo meglio e'. Come quello che si è registrato questo pomeriggio Montecitorio e ieri sera a Palazzo Madama. Una "inattesa" densità di dibattito, certo, ma nessun tono troppo alto. E alla fine, cosa che non guasta, larghe convergenze. "Spero che il clima politico sarà più pacato nei toni ma non nell'inazione perché vogliamo intensificare l'azione", dice ancora il presidente del Consiglio sviluppando il ragionamento, "Sono molto a disagio quando vedo da cittadino la crescente distanza e la decrescente considerazione dell'opinione pubblica verso la classe politica. Lo trovo veramente ingiustificato e credo possiamo dare contributo di miglioramento con questo clima più pacato". Che il neopresidente del Consiglio stia già imparando a destreggiarsi nelle sottigliezze della politica? In effetti, arrivano i primi segnali a riguardo. Primo: il mandato di questo governo ha come unico limite quello della scadenza della legislatura. Secondo: non mi sono mai candidato a niente in vita mia. Terzo: cercherò sempre un ampio consenso, ma non escludo la decretazione d'urgenza. Quarto (infine): chiederemo sforzi ha chi ha contribuito meno. Si incomincia lunedì, con il primo consiglio dei ministri. All'ordine del giorno: un decreto legislativo su Roma Capitale.  

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