Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Maroni indeciso tra il Copasir e la guida del gruppo in Aula

default_image

  • a
  • a
  • a

Èvero che, per legge, al Copasir, commissione bicamerale di garanzia, la presidenza deve andare a «componenti appartenenti ai gruppi di opposizione». Ma questo è anche l'unico caso. Infatti, le presidenze della Vigilanza Rai e delle altre Giunte vanno all'opposizione solo in virtù della prassi. E considerata l'eccezionalità della nuova maggioranza allargata che sostiene l'esecutivo Monti, viene spiegato da fonti parlamentari, tutto potrebbe restare così com'é. Di certo finora c'é che l'unico gruppo all'opposizione del nuovo governo è la Lega. E non a caso Roberto Maroni, ex ministro dell'Interno, viene dato in pole position per la guida del Copasir. «È chiaro che Maroni è colui che nel Carroccio ha il profilo più autorevole per l'incarico", spiega un parlamentare vicino all'ex ministro dell'Interno. «Ma - precisa subito dopo - occupare questo incarico, pur prestigioso, significherebbe rinunciare a un ruolo diretto nella definizione della politica del movimento: quello su cui Maroni si vuole concentrare ora». In altre parole, rinunciare a fare il capogruppo al posto di Marco Reguzzoni, cosa che tra le altre cose avrebbe confermato ieri Roberto Calderoli che, incontrato alla buvette del Senato avrebbe escluso la possibilità che gli attuali capigruppi vengano sostituiti. Ma per mettersi al sicuro e «salvare» Reguzzoni, i più vicini a Bossi, invece, sperano che l'ex titolare del Viminale sia già pronto per occupare la poltrona su cui adesso è seduto Massimo D'Alema. E proprio l'attuale presidente del Copasir ha annunciato ieri che, dopo la fiducia all'esecutivo Monti, rimetterà il suo mandato nelle mani dei presidenti delle Camere. L'altra commissione che spetterebbe all'opposizione è la Vigilanza Rai guidata attualmente dal senatore del Pd Sergio Zavoli. Ma qui si entra, appunto, sul piano della prassi e quindi Zavoli non è costretto a lasciare. E infatti, a chi glielo chiede, risponde serafico: «Non vedo perché dovrei». Aggiungendo un più cauto, «comunque poi si vedrà». Poi chiude: «Come mi piacerebbe non essere bipartisan....».

Dai blog