Clini: «Sì al nucleare». Poi ci ripensa
Un'opzione«sulla quale bisognerebbe riflettere molto». Il neoministro dell'Ambiente, Corrado Clini, risponde così a una domanda in una trasmissione radiofonica. Parole che scatenano Idv, Pd, Verdi e associazioni. In serata il ministro precisa: «Non ho certo intenzione di riaprire una questione già risolta in modo chiaro con il referendum e sono impegnato da anni nella promozione e nello sviluppo delle energie rinnovabili». «La mia battuta sul nucleare - aggiunge Clini - fa riferimento all'esigenza di considerare che la tecnologia nucleare ha ancora un ruolo rilevante nel sistema energetico europeo e globale». Prima della precisazione la giornata è stata scandita da dichiarazioni contrarie. «Il popolo italiano ha bocciato con il 95% questa tecnologia obsoleta e pericolosa» per questo «l'Italia dei Valori, che ha promosso quel referendum, vigilerà affinchè si tenga conto del responso che è arrivato dalle urne», dice il Presidente dell' Italia dei Valori, Antonio Di Pietro. Ospite del programma di Radio2 «Un Giorno da Pecora», il ministro Clini risponde a domande su vari argomenti. Oltre ai temi ambientali (la Tav? «Sì, assolutamente», e il Ponte sullo Stretto? «Ingegneria bellissima» ma «dobbiamo capire se nel nostro paese sia un'opera prioritaria) anche qualche siparietto culinario, per esempio sul vino da consigliare al premier Monti (»Penso che potremmo ogni tanto lavorare con un po' di Sassicaia«). Quindi il ritorno al nucleare. Favorevole o contrario? Chiedono Sabelli Fioretti e Lauro. «Il ritorno al nucleare – risponde Clini – è una opzione sulla quale bisognerebbe riflettere molto, anche se quello che è avvenuto in Giappone ha scoraggiato. Comunque, di base, la tecnologia nucleare rimane ancora una delle tecnologie chiave a livello globale«. «Se il buongiorno si vede dal mattino – è la replica secca di Di Pietro - oggi non è un buon giorno per l'ambiente«.