Sarkozy teme di finire nel mirino
C'è un grande attivismo all'Eliseo. Il presidente Sarkozy non perde occasione per rafforzare l'asse con il Cancelliere tedesco Angela Merkel e costruire per la Francia il ruolo di Paese solido e affidabile in grado di definire, in tandem con Berlino, le strategie della Ue. E in tanto attivismo il presidente francese si spinge a dissertare, in modo spesso esagerato, sulla politica dei Paesi più deboli dell'area euro. Prima sulla Spagna, poi sulla Grecia e ora con un'insistenza marcata, sull'Italia. La Spagna con la decisione di Zapatero di andare ad elezioni anticipate, si è tirata fuori dai riflettori. Lo stesso sta facendo la Grecia con la definizione di un nuovo governo. Per l'Italia la soluzione Monti sta archiviando quello che era diventato il caso-Berlusconi e aprendo nuovi scenari con l'obiettivo di recuperare la fiducia dei mercati. Insomma Sarkozy rischia di trovarsi senza nemici dietro cui nascondere le debolezze del suo governo. Se i riflettori dovessero spegnersi anche sull'Italia, la stampa finora tutta impegnata a dissertare sul problema-Berlusconi, tornerebbe a concentrarsi sui problemi dell'Eliseo. Che non sono davvero pochi tant'è che da giorni sui mercati gira la voce di un imminente taglio del rating. La Commissione Ue ha stimato per il Paese transalpino un rapporto deficit-Pil al 5,8% nel 2011, al 5,3% nel 2012 e al 5,1% nel 2013. Il disavanzo di bilancio dovrebbe invece ammontare a 95,5 miliardi, nel 2012 a 81,8 miliardi. Sul debito-Pil la prospettiva è di una salita a 87,4% a fine 2012, 87,3% nel 2013, 86,2% nel 2014 e 84,1% nel 2015, rispetto a 85,5% atteso alla fine dell'anno. Il deficit commerciale inoltre ha segnato un aumento a 6,3 miliardi dai 4,3 miliardi di agosto. Altra spina nel fianco del Paese è rappresentata dalle banche. Sono colossi a livello europeo, che hanno investito a destra e manca. E che ora si ritrovano sul gobbone pericolose esposizioni nei confronti della Grecia. Il Commissario europeo Olli Rehn ha chiesto misure di correzione dei conti tant'è che il primo ministro francese Francois Fillon ha annunciato il secondo austerity budget in appena due mesi. Il tabloid inglese Daily Mail ha messo a nudo quelle «stravaganze» dell'inquilino dell'Eliseo che anche l'elettorato gli ha contestato con una perdita di consensi preoccupante. L'indice è puntato sulla casta politica, numerosa e costosa, sulla disoccupazione al 10%, sull'esercito dei dipendenti pubblici che rappresentano il 56% della forza lavoro in Francia e sulle smanie di grandezza di Sarkozy che ha voluto dotare l'aereo Airbus A330 di una serie di optional (un forno da 70 mila euro e una lussuosa camera da letto) per i quali sono stati spesi 300 milioni di euro. Secondo gli ultimi sondaggi due francesi su tre non ha più fiducia nel presidente e il 56% di loro addirittura auspica la vittoria della sinistra. Sapendo che di solito l'opinione pubblica francese compie la sua scelta tra metà gennaio e metà marzo (il primo turno si terrà il 22 aprile) Sarkozy sta tentando di accreditare l'immagine di un Paese forte e autorevole grazie alla sua politica. In questa chiave, alcuni giornali francesi, hanno interpretato l'attivismo di Sarkozy contro Spagna, Grecia e Italia per deviare i riflettori dai problemi del suo governo. Non solo. Sarkozy è stato protagonista di una serie di gaffe che hanno sfiorato l'incidente diplomatico ma che sono state finora oscurate da quelle di Berlusconi. È cronaca di alcuni giorni fa quando è stato scoperto a dare del «bugiardo» al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in una conversazione privata con il presidente Usa Barack Obama. Durante il G20 a Cannes, sempre parlando con Obama, Sarkozy ha dato del «pazzo, depresso» al premier greco, Papandreou.