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Il Carroccio si mette di traverso: il federalismo è sparito

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».Mario Monti lo aveva già dichiarato ai giornalisti: «Cerco la coesione fra Nord e Sud». Poi ieri dalle parole è passato ai fatti e, con la nomina di Fabrizio Barca a ministro per la Coesione territoriale, ha attirato a sé le ire del Carroccio. In particolare quelle dell'ex ministro Roberto Calderoli che ha preferito definire il nuovo dicastero come quello al «centralismo». E così l'attuale coordinatore della Lega, si è sfogato: «Se il buongiorno si vede dal mattino allora è notte fonda e sarò felice di votare contro la fiducia al prossimo esecutivo. Ancora una volta il Nord verrà spremuto per garantire a qualcuno di continuare a mangiare a sbafo. È questo il riformismo di un governo che non ha neanche un dicastero ad hoc per le riforme?». Un affronto che ha messo sulle barricate tutti i Lumbard che, come ha fatto il governatore del Piemonte, Roberto Cota, hanno espresso un «giudizio politico sul nascente Governo» che «non è positivo». «Ad esempio - afferma Cota - vedo già che nell'attribuzione delle deleghe ministeriali non si parla affatto di federalismo». Ma c'è chi si è spinto anche oltre come il deputato Corrado Callegari che senza mezze parole ha definito «la nomina di Monti come un colpo di Stato». Più possibilista invece il sindaco di Verona Flavio Tosi che, come ormai da tempo è abituato a fare, ha preferito attaccare l'ex premier: «Se Monti propone misure condivisibili nulla vieta che le si possa sostenere. Per esempio una patrimoniale sui grandi patrimoni sarebbe di assoluto buonsenso, piuttosto che colpire in modo generico le famiglie o i Comuni come ha fatto anche Berlusconi». E così anche il Cav rischia di entrare tra gli avversari da prendere mi mira. Cosa che trova conferma anche sulla Padania di ieri che a pagina 7 pubblicava un articolo dal titolo «Ora che hanno sfasciato il centrodestra Silvio e Gianfry (Fini, ndr) vogliono fare la pace...». Insomma, la Lega di «lotta» non farà sconti a nessuno e sfrutterà tutte le occasioni per far valere i propri diritti. E intanto si gode i "privilegi" di essere l'unico partito dell'opposizione: infatti domani alla Camera avrà trenta minuti a disposizione per dire la sua sul programma del governo Monti. Pdl e Pd avranno solo 12 minuti a testa, gli altri gruppi 10 minuti.

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