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Tutti fermi davanti agli schermi. In attesa della politica

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Iltelefono non squilla. Sugli schermi si aggiornano ossessivamente i valori degli spread dei Buoni del Tesoro italiano contro il Bund tedesco. E il caffè per uno strano inceppamento della macchinetta esce freddo. Brutto segnale. È una mattinata di attesa quella si respira a Roma nella sala operativa di Arianna Sim, una società di intermediazione mobiliare, rilevata da qualche mese da un gruppo di profesionisti guidati da Rossana Venneri. «Si attende - spiega a Il Tempo la Venneri -. I mercati hanno bisogno di stabilità e di fiducia. Senza questi due elementi i risparmiatori non si muovono e gli operatori professionali sono meno propositivi del solito». Già, il problema è sempre quello, cosa consigliare ai clienti. Nella sala vetrata della sede della Sim all'ultimo piano di un palazzo di via Barberini gli occhi sono attent oggi alle valute. È un giorno particolare. L'euro, così si dice nel gergo degli analisti, ha rotto un supporto, un valore da tempo non toccato nei confronti del dollaro. È un segnale che qualcosa sui mercati sta cambiando. Per mesi, quelli caldi dell'estate e della crisi, la moneta unica è rimasta ancorata a un valore sopra 1,36 contro il dollaro. Ieri questo valore è stato abbondantemente sforato all'ingiù. «Da oggi (ieri ndr) consigliamo ai nostri clienti di inserire in portafoglio dollari». Non si comprano all'angolo della strada certo. Ma Arianna Sim prevede formule come i conti valutari denominati in dollari o altri prodotti legati al biglietto verde. «Consigliare i nostri clienti a mettere qualcosa sulle monete non è difficile. Nel nostro portafoglio ci sono molti ex dipendenti dell'Eni. Sono abituati per la carriera professionale svolta in parte all'estero a considerare facilmente variabili come il prezzo delle materie prime e la considerazione di asset con valute differenti» spiega la Venneri. Una cosa è certa, i risparmiatori non sono all'oscuro di quanto sta accadendo. Sanno che la situazione può degenerare velocemente, ma continuano ad avere fiducia nel sistema Italia. «Venerdì scorso quando gli spread salivano a a velocità stratosferica verso i 550 punti base, nel pieno della crisi di governo, molti ci hanno chiamato per comprare Buoni del Tesoro Poliennali» aggiunge l'amministratore delegato di Arianna Sim. Nazionalismo, nel senso di comprare quote di debito italiano, ma anche un sano fiuto per gli affari. I titoli acquistati rendono attorno al 6,5% lordo. Che di questi tempi non è proprio da buttare via. Anzi. Insomma gli italiani, quelli con un certo livello di reddito, hanno più cultura finanziaria di quanto si pensi. «Una sola cosa ancora manca - chiosa però la Venneri -. Vendere asset in perdita. Non si riesce a digerire ancora il fatto di cedere titoli con minusvalenze per mettere liquidità laddove si può recuperare quanto perso più velocemente e cominciare a guadagnare». Perdere è difficile sempre. Eppure ormai in molti si sono abituati a convivere con valori negativi dei prezzi dei titoli in portafoglio. Oggi (ieri ndr) è una giornata del genere. Gli operatori continuano a stilare un bollettino di guerra. Il titolo migliore è Campari che fa solo un punticino percentuale. Tutti gli alti sono nel baratro. Con Finmeccanica giù del 14%. Nessuno squillo di telefono. Nessuno vende. Nessuno compra. Per ora si attende mister Monti. Fil. Cal.

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