Nella squadra spunta anche Passera
La via d'uscita gliel'ha fornita il segretario del Pdl Angelino Alfano. «Se posso dare un consiglio non mi priverei mai di una persona con il senso dello Stato, delle istituzioni e con una conoscenza dei problemi come Gianni Letta» ha detto Alfano e ha aperto anche ad Amato. «Nello stesso modo non avrei nessuna obiezione all'ingresso nel governo di Giuliano Amato». Così dopo giornate di consultazioni febbrili nelle quali il premier incaricato Mario Monti, ha cercato di convincere tutti i partiti a dare la disponibilità di loro rappresentanti per rafforzare il consenso al nuovo governo, ieri la quadratura del cerchio l'ha fornita Alfano. La soluzione offerta dal Pdl per Letta sarebbe quindi di entrare non in quanto rappresentante del centrodestra ma come uomo di Stato. Il nome però è entrato e uscito in continuazione dalla lista dei ministri in un balletto durato tutto il giorno. La squadra dei ministri sarà resa nota stamane quando Monti salirà al Quirinale per sciogliere la riserva. Finora il premier in pectore non ha scoperto le carte nemmeno a Pdl e Pd ma ha assicurato che «la squadra sarà convincente e efficace». Continua a circolare l'ipotesi che il presidente del Consiglio manterrà l'interim del ministero dell'Economia facendosi affiancare da tre viceministri con deleghe a Bilancio, Tesoro e Finanze. Ma l'incarico potrebbe andare anche al Rettore della Bocconi, Guido Tabellini. Come viceministro l'attuale direttore generale del Tesoro Vittorio Grilli. Allo Sviluppo Economico è spuntato il nome dell'ad di Intesa SanPaolo, Corrado Passera che ieri ha affiancato quello di Carlo Secchi, economista, senatore del Ppi negli anni '90 e rettore della Bocconi dal 2000 al 2004. Alla Difesa potrebbe andare Giampaolo Di Paola che ha curriculum d'eccellenza: capo di Stato Maggiore della Difesa dal 2004 al 2008 e ora presidente del Comitato militare della nato. È stimato da Parisi e D'Alema. Ma in pista anche Rolando Mosca Moschini, generale, ex comandante generale della Guardia di Finanza e capo di Stato Maggiore della Difesa. Agli Esteri in lizza Giancarlo Aragona (una lunga carriera diplomatica, da ottobre 2010 presidente della Società Gestione Impianti Nucleari e in predicato per diventare presidente dell'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, dopo la scomparsa di Boris Biancheri) e due ex ambasciatori: Giovanni Castellaneta e Ferdinando Salleo. Alle Attività Produttive Antonio Catricalà in uscita dall'Autorità per la Concorrenza; ma potrebbe anche diventare sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Per il Viminale sempre più insistente la candidatura del prefetto Anna Maria Cancellieri. Anche il collega Carlo Mosca potrebbe avere un incarico nel governo. Alla Giustizia potrebbe arrivare cesare Mirabelli, ex presidente della Consulta. In corsa pure Piero Capotosti e Valerio Onida. Poi ieri sera, durante un incontro tra Monti e Alfano, il Pdl ha dato l'appoggio a Livia Pomodoro, presidente del tribunale di Milano. Altro ministero strategico è quello del Welfare. Il successore di Maurizio Sacconi dovrà gestire, tra le altre, la partita delle pensioni. Il più accreditato è Carlo Dell'Aringa, economista del lavoro all'Università Cattolica ed ex presidente dell'Aran. Per il ministero dell'Istruzione Lorenzo Ornaghi, 63 anni è al terzo mandato come Rettore della Cattolica. Il successore di Bondi e Galan ai Beni Culturali, dovrebbe essere Andrea Riccardi, 61 anni, fondatore della Comunità di Sant'Egidio. Si è fatto anche il nome di Salvatore Settis. Sulla poltrona Di Brunetta, alla Funzione Pubblica, dovrebbe andare Luisa Torchia, 54 anni, docente di Diritto Amministrativo all'Università di Roma Tre. Ai Rapporti con il Parlamento in salita c'è il consigliere di Stato Antonio Malaschini che potrebbe essere ministro o sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Rapporti con il Parlamento. C'è l'ipotesi che il ministero dell'Ambiente sia affidato ad una nomina interna, ovvero a Corrado Clini, attuale direttore generale. Si parla di almeno 25 sottosegretari e potrebbero essere scelti tutti tecnici.