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Nasce oggi il governo Monti "Sono sereno, il Paese ce la farà"

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Il presidente incaricato del Consiglio Mario Monti a Palazzo Giustiniani

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L'Italia ha un nuovo presidente del Consiglio. Mario Monti scioglierà ufficialmente la riserva oggi alle undici, presentandosi al Quirinale e accettando l'incarico affidatogli domenica scorsa dal presidente Napolitano, ma il professore è già della partita. È lui stesso ad anticiparlo, salutando i giornalisti al termine della seconda giornata di consultazioni a palazzo Giustiniani: «Credo che sia l'ultima volta che ci incontriamo qui - ammette, dando per scontato che d'ora in avanti il suo quartier generale sarà palazzo Chigi e non più il Senato - Volevo ringraziarvi per l'attenzione e la pazienza con cui avete seguito questa lunga ma felice gestazione», aggiunge. «Felice gestazione». Così Monti definisce la sua due giorni di consultazioni. Le difficoltà non sono mancate, sia chiaro. Il tira e molla sulla presenza di alcuni rappresentanti politici nella squadra di governo, è stato estenuante. Una corsa a ostacoli tra i vari «paletti» imposti dai partiti. Ma ne è valsa la pena. «Dopo questa esplorazione vasta, e pur se nei tempi ristretti, abbastanza approfondita - racconta a fine giornata - voglio trasmettervi la mia convinta e motivata fiducia nella solidità delle nostre istituzioni e nella partecipazione costruttiva della società civile da parte di tutte le forze che la compongono, nelle sue varie articolazioni». La soddisfazione del professore deriva soprattutto dagli incontri, avuti nel pomeriggio, con le parti sociali. Dal «senso di responsabilità» che hanno dimostrato. «In tutti ho riscontrato piena consapevolezza dell'emergenza e mi è stata garantita una certa disponibilita con riferimenti concreti a specifici provvedimenti - spiega - Mi è stato detto: "Questo eventuale provvedimento non ci entusiasmerebbe, ma nel quadro di un contributo complessivo per la soluzione della crisi potremmo essere disposti a considerarlo"», sottolinea. E ringrazia. In effetti, da sindacati e imprese arriva un ampio sostegno al futuro governo Monti. «È l'ultima chance per tornare ad essere credibili» avverte il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia (che esclude categoricamente un suo incarico nella nuova squadra). Le parole d'ordine sono rigore ed equità, la strada da seguire è quella di «un patto sociale», dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. Anche la numero uno della Cgil, Susanna Camusso, subisce il fascino del professore: la scelta di relazionarsi con le parti sociali è «un gesto non dovuto che apprezziamo» - dice - pur rimanendo cauta sul merito: «Aspettiamo gli annunci concreti. Serve un nuovo patto fiscale tra cittadini e Paese. Questo vuol dire equità, con l'introduzione della patrimoniale, e lavoro, con l'abbassamento della precarietà e l'introduzione di politiche industriali», spiega. «Super Mario» prende appunti, ma non si sbilancia. Ascolta tutti. E dedica tantissimo tempo ai giovani e alle donne. «Ho voluto raccogliere il parere del Forum dei giovani e della rete nazionale delle consigliere delle Pari opportunità per l'importanza che attribuisco alla loro opinione», sottolinea. Loro apprezzano: «Fiducia assoluta nel presidente. In mezzora di confronto non ha mai abbassato lo sguardo. È molto determinato e questo scalda il cuore», commenta Alessandra Servidori, numero uno dell'ufficio per le Pari opportunità. «Abbiamo chiesto al presidente di non lasciare sugli spalti questa nostra generazione che ha ereditato la crisi - spiega Antonio De Napoli, del forum dei giovani - Ci fa paura l'età elevata del "toto-ministri". Vogliamo essere presenti non perché migliori in quanto ventenni, ma perché diversi. Ma abbiamo fiducia in lui», assicura. Se la società civile è «al fianco» del professore, lo stesso non si può dire, però, dei partiti. Monti incontra le delegazioni di Pd e Pdl in mattinata e incassa l'appoggio di entrambi. Ma i «paletti» restano. È un gioco di veti incrociati che non consente al premier incaricato di salire al Colle con la lista dei ministri già in serata, come prima si era detto. Napolitano dovrà aspettare ancora e, con lui, i mercati. «Super Mario», comunque, non si dà per vinto e rinnova «la serenità e la convinzione» sul superamento di questa fase di crisi. «Nelle prossime ore potrò definire un quadro già delineato e che domani mattina (oggi, ndr) sarò in grado di presentare al capo dello Stato la sintesi di questo lavoro, di cui non posso anticiparvi i contenuti per rispetto al presidente Napolitano», spiega ai cronisti. È sera, in quella che in questa due giorni si è trasformata nella sala stampa di Palazzo Giustiniani ci sono anche giornalisti inglesi, spagnoli, tedeschi, giapponesi. Sono in tanti ad aspettare.

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