Bocchino lancia Monti e fa infuriare Pdl e Fini
AutogolIl deputato di Fli: prof candidato premier di terzo polo e Pd. E Gianfranco smentisce Italo
L'idea,da realizzare alle prossime elezioni, magari nel 2013, l'ha lanciata il numero due di Fli, Italo Bocchino, in un'intervista al Corriere della Sera. Inevitabile lo scontro. Il Pdl s'infuria, il terzo polo fa buon viso a cattivo gioco mentre il Pd bolla le parole di Bocchino come «fantasie». Non rasserena gli animi nemmeno la precisazione del deputato di Fli che assicura che si trattava di una «provocazione». Poi a calmare le acque arriva la smentita di Gianfranco Fini. «Berlusconi ha capito che deve trattare con noi. Questa è la sua sola opzione - ragiona col Corriere Bocchino - Noi invece ne abbiamo tre: accettare l'intesa con il Pdl, che però non potrà a quel punto esprimere il candidato premier; andare alle urne come terzo polo, per essere determinanti al Senato dopo il voto. Oppure sostenere che l'esperienza del governo che sta per nascere debba proseguire anche nella prossima legislatura, costruendo un'alleanza con il Pd che preveda Monti come candidato a palazzo Chigi». Il primo a replicare è il portavoce del Pdl, Daniele Capezzone: «Se queste sono le basi e le intenzioni politiche, diciamo con chiarezza che il tentativo Monti viene messo irresponsabilmente a rischio». Insomma, continua Capezzone, «mentre il Capo dello Stato cerca di condurre in porto una delicata intesa politica, mentre il Pdl e il centrodestra hanno agito e agiscono con massima responsabilità, c'è, di tutta evidenza, chi gioca allo sfascio». Guido Crosetto ci mette il carico da undici: «Come al solito c'è chi anziché al bene generale pensa solo al proprio orticello e spera di ricostruirsi uno spazietto. È il caso del Fli e di Bocchino che pur di sperare in un ruolo futuro, ipotizzano di colorare Monti e metterlo a capo, alle prossime elezioni, di un'ammucchiata di centrosinistra. Peccato che questo disegno, a quanto mi risulta, sia escluso dalla stessa impostazione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in base alla quale nessuno dei componenti del nuovo governo sarà candidato alle prossime elezioni. Ci aspettiamo che il premier incaricato, Mario Monti, escluda senza equivoci questa voce». Il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, va oltre: «Mario Monti farà bene a non ascoltare Italo Bocchino. Farà ancora meglio a tenersi lontano da strategie e tentazioni politiche che vengono coltivate in ambienti terzopolisti e che lo fanno già candidato premier per le elezioni 2013. Il suo tentativo di formare il governo potrebbe avere difficoltà ancora prima di nascere». A quel punto la frittata era già fatta ma Bocchino ha cercato di recuperare: «Il Pdl anziché agitarsi dinanzi a una provocazione farebbe bene ad essere forza politica responsabile e a sostenere senza se e senza ma il governo Monti, ponendo fine ai troppi distinguo con cui cerca un viottolo che lo porti al voto. Per noi Monti deve governare l'emergenza fino al 2013 per poi lasciare spazio alle coalizioni politiche, che nel frattempo hanno il dovere di abbassare i toni dello scontro e di approvare una nuova e condivisa legge elettorale». Anche il terzo polo ha fatto sentire la sua voce. «In questo momento il nostro obiettivo è uscire dalla crisi e sostenere Monti. Lavoriamo perché si registri attorno al suo governo la più ampia convergenza tra le forze politiche per fare quello che ci chiedono i cittadini italiani e l'Europa. Non perdiamo tempo con polemiche inutili che espongono l'Italia a ulteriori incertezze» ha detto il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa. Per calmare tutti è dovuto intervenire il presidente della Camera e leader di Fli. Parlando ai suoi, Fini ha definito «un errore» le parole di Bocchino e ha ricordato che proprio ieri alla radio aveva sostenuto che il governo Monti nasce per affrontare un'emergenza. Dunque ha ribadito: «Il governo Monti se nascerà, e nascerà, non deve vincere le elezioni ma affrontare una grave emergenza». Non ha rinunciato a una stoccata anche il numero uno del Mpa, Raffaele Lombardo, secondo cui «chi come Bocchino considera Monti candidato del terzo polo sbaglia, fa male. Il premier incaricato ha il diritto di formare un governo tecnico». In serata non ha usato mezzi termini il vicecapogruppo del Pdl al Senato Gaetano Quagliariello: «L'irresponsabilità di certe dichiarazioni avventate, tardivamente derubricate a "provocazione", potrà essere sanata da una rassicurazione del presidente incaricato di non essere disponibile all'ipotesi prospettata». Monti, secondo Quagliariello, «troverà i tempi e i modi più opportuni per fornirla. Resta incredibile che all'indirizzo del Pdl vengano rivolti inviti alla responsabilità da parte di chi in un momento del genere si mette a lanciare "provocazioni" dalle colonne del Corriere della Sera». Va giù duro anche Alfredo Mantovano (Pdl): «Quanto dichiarato da Bocchino sull'opportunità che il senatore Monti guidi una coalizione dal Pd al terzo polo apporta un discreto contributo a quella condizione di confusione politica, che a sua volta condiziona il preoccupante innalzamento dello spread». Anche dal Partito democratico mettono i puntini sulle i: «Le fantasie in testa a Bocchino non aiutano la realtà, di certo non fanno fare passi in avanti», dice la presidente del partito Rosy Bindi. «Spero - gli fa eco il democratico Francesco Boccia - che nessuno si impossessi più di Monti: lo dico senza polemiche, ma quello di Bocchino sul Corriere è un infortunio politico».