Parlamentini e fermate del bus
Niente da fare, siamo italiani e di quello che accade intorno a noi ce ne infischiamo. D’altronde non possiamo pretendere di più da un Paese in cui i giornali del progresso s’imbrodano sull’eleganza del loden di Monti e dimenticano che i governi senza voti e partiti non stanno in piedi. Il Gabinetto ha già un guasto tecnico. Tutto previsto. Avanti così, in una lotta tribale dove il sushi sta con la porchetta e a tavola si spara con la cerbottana. Mentre Angela Merkel con la destra prende l’euro e con la sinistra nasconde il marco, mentre dagli Stati Uniti arriva il tam tam del vero commissariamento del Belpaese via aiuto in soldoni del Fondo monetario, mentre la superbanca di nome Unicredit segna 10 miliardi di euro di perdite e 5.200 posti da tagliare, i partiti del «Monti subito e niente voto» si lambiccano con il gioco «entro o non entro? Mi si nota di più se entro o se resto fuori?». E il Prof? Dopo 24 ore ha capito che lo vogliono friggere in padella a fuoco lento. Non sono un patito del nuovo sport nazionale, lo «spread-watching», ma una sbirciata alla Borsa la butto. Tira un’ariaccia. O facciamo il governo Monti - con dentro i politici e senza scadenza, neanche fosse lo yogurt - oppure siamo cotti e, perbacco, non avremo la «democrazia sospesa» ma di certo il portafoglio sarà più leggero. Siamo un Paese too big to fail (troppo grande per fallire) ma anche too big to bail (troppo grande per essere salvato) e allora il destino è quello del portatore insano di una febbre che non uccide ma debilita per sempre. Le aste dei titoli di Stato? Una meraviglia: pienone di acquisti e interessi alle stelle. Alle stalle finisce il resto e anche questo ha una logica in un posto dove riapre il Parlamento della Padania mentre "quelli che hanno vinto" chiedono la fermata del bus in via del Plebiscito. Così l’assetto istituzionale è a posto e l’industria dei trasporti risanata. Forza ragazzi, potete fare meglio, ancora un paio di giorni e uno sgambetto a Monti per finire il lavoro. Ve ne pentirete, vi inseguiranno con i forconi, ma che risate.