Berlusconi sale al Colle e si dimette Sì "condizionato" del Pdl a Monti
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto alle 21.00 al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, onorevole Silvio Berlusconi, il quale, essendosi concluso l'iter parlamentare di esame e di approvazione della legge di stabilità e del bilancio di previsione dello Stato, ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica, nel ringraziarlo per la collaborazione, si è riservato di decidere ed ha invitato il Governo dimissionario a rimanere in carica per il disbrigo degli affari correnti. Le consultazioni del Capo dello Stato si svolgeranno nella giornata di domani. Berlusconi ha successivamente lasciato il Quirinale dall'uscita laterale del Palazzo. L'incontro con Giorgio Napolitano è durato 45 minuti. La folla accalcata a piazza del Quirinale, inizialmente inconsapevole della fine dell'incontro, dapprima ha fischiato, e poi, quando i cordoni della polizia si sono sciolti, ha invaso la Piazza con cori e canti. Il Cavaliere arriva al Colle. La Roma dei palazzi del potere ribolle nel crepuscolo del governo Berlusconi. Capannelli di folla crescente, tenuti d'occhio da un sempre più corposo schieramento di forze dell'ordine, si sono assiepati all'ingresso del Quirinale. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è arrivato al Quirinale per rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Al suo arrivo è esploso il grido della folla: "Buffone, buffone". E ancora: "Fuori la mafia dallo Stato". Un arrivo "ritardato" di qualche minuto, visto che il corteo di auto blu proveniente da palazzo Grazioli ha preferito arrivare al Colle passando da via XX settembre per evitare di passare attraverso la folla. In piazza del Quirinale, poco prima dell'arrivo del premier dimissionario, è stata rafforzata la presenza delle forze dell'ordine con l'arrivo di diverse camionette. Lancio di monete in piazza del Quirinale, monete da 10 e 20 centesimi. Il presidente del Consiglio è appena arrivato al Colle e c'e' molta gente in piazza. La gente urla slogan diversi, sventola bandiere tricolori e mette in bella mostra manifesti. "E' arrivata la tua ultima orgia" recita uno di questi. C'e' chi grida: "Fuori la mafia dallo Stato". Sulla piazza la gente grida "buffone, buffone". E c'e' chi prosegue con il grido 'fuori, fuori'. In piazza del Quirinale e' arrivato anche il questore di Roma, Tagliente. Ci sono anche alcune delle forze dell'ordine in tenuta antisommossa, in una piazza che da questa sera alle 19 si e' riempita ancora di più. Ok all'incarico per Mario Monti, ma il Pdl vuole discutere ancora sulla squadra di governo, sul suo programma e sui tempi del mandato, e per valutare l'esito del confronto l'Ufficio di presidenza del Pdl è già riconvocato a dopo l'incontro tra il premier incaricato e la delegazione del partito. E' quanto si legge in una nota emessa dal Pdl al termine della riunione di stasera dell'Ufficio di presidenza. "L'ufficio di Presidenza ha approvato la proposta del presidente, Silvio Berlusconi, e del segretario politico, Angelino Alfano, di dichiarare al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la disponibilità al conferimento dell'incarico al senatore Mario Monti per la formazione di in governo tecnico", si legge nella nota. "L'Ufficio di Presidenza sarà riconvocato dopo l'incontro tra il Presidente incaricato e la delegazione del Pdl, così da consentire la verifica circa l'esito di un confronto in merito alla composizione dell'esecutivo, al programma proposto e ai tempi del mandato", si conclude la nota. Consultazioni no stop da domani mattina al Quirinale per la formazione del nuovo governo. I primi colloqui di Napolitano saranno con il presidente del Senato Renato Schifani alle 9 e con il presidente della Camera Gianfranco Fini alle 9.30. Poi sarà la volta delle rappresentanze parlamentari nel gruppo Misto della Camera e i gruppi parlamentari: alle 10 L'Union Valdotaine, alle 10.15 la Svp, alle 10.30 il Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud, alle 10.40 Fareitalia per la Costituente popolare, alle 10.50 i Liberal Democratici-Maie, alle 11 i Repubblicani-Azionisti, alle 11.10 Noi per il Partito del Sud-Lega Sud Ausonia, alle 11.20 la rappresentanza parlamentare socialista nell'ambito del gruppo Udc-Svp e altri (gruppo al Senato). Alle 11.30 sarà a colloquio con Napolitano la delegazione dell'Idv, alle 12 Coesione nazionale-Io Sud-Forza del Sud, Popolo e Territorio, alle 12.20 i Liberali per l'Italia. Alle 12.30 il colloquio con la delegazione della Lega, guidata da Umberto Bossi. Alle 13 le rappresentanza del gruppo parlamentare Udc, Svp, Autonomie del Senato, l'Udc per il Terzo Polo, la rappresentanza del gruppo parlamentare per il Terzo Polo (Api-Fli), Futuro e Libertà, Alleanza per l'Italia. Alle 13 le rappresentanza del gruppo parlamentare Udc, Svp, Autonomie del Senato, l'Udc per il Terzo Polo, la rappresentanza del gruppo parlamentare per il Terzo Polo (Api-Fli), Futuro e Libertà, Alleanza per l'Italia. Ritorno a Palazzo Grazioli. Dopo le dimissioni da presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi sta incontrando a palazzo Grazioli alcuni dei principali dirigenti del Pdl. Nella sua residenza romana, "assediata" da migliaia di manifestanti che gioiscono per il suo addio a Palazzo Chigi, sono presenti il segretario del Pdl Angelino Alfano, i coordinatori del Pdl Ignazio La Russa e Denis Verdini, Gianni Letta e il capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto. Letta esce di scena. Ho fatto il mio percorso, in tutti questi anni ho servito il Paese, ora tocca ai giovani, con questa esperienza ho concluso. Agli esponenti del Governo è sembrato un vero e proprio commiato, un ragionamento di chi ha servito l'Italia e ora non vuole essere tirato in diatribe politiche. Tutto ancora può succedere, ma il sottosegretario del Consiglio - riferiscono alcuni membri del governo - si e' tirato fuori e ha voluto ringraziare tutto il Governo Berlusconi nella sua interezza per il lavoro svolto finora. Io e anche voi - ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio - abbiamo la coscienza a posto, ora il futuro è dei giovani, io ho dato tutto quello che potevo dare. Ai presenti nella riunione a Palazzo Chigi, Letta è apparso stanco, quasi con l'intenzione di voler uscire dalla politica. E' stato proprio Letta a portare avanti le trattative sia con il Colle e sia con l'opposizione per arrivare al sì del Pdl e di Berlusconi all'esecutivo Monti. Il suo nome in un primo momento sembrava dovesse essere inserito nella "lista Monti", ma ci sarebbe stato l'alt del Pd e del terzo polo e del 'fuoco amico' di un partito della coalizione di maggioranza, ovvero la Lega, a ostruire la sua strada per un eventuale ingresso nel futuro governo. Non è ancora certo che Letta non entrerà nell'esecutivo, visto che il premier insisterà su questo punto, contando sull'appoggio anche di Giorgio Napolitano. Berlusconi, durante l'ufficio di presidenza del Pdl, ha ribadito che la scelta di appoggiare Monti è obbligata ed è proprio Letta uno di quelli che si sono spesi di più per "sbloccare" l'impasse.