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Zamparini lancia il suo movimento per sconfiggere Equitalia

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Dicerto il patron del Palermo Maurizio Zamparini arriva secondo visto che il collega laziale Claudio Lotito ha già fatto sapere si essere pronto a buttarsi in politica se il Paese glielo chiedesse. In ogni caso Zamparini è pronto a lanciare la sua battaglia e per questo, domani dalle 11 alle 18, ha dato appuntamento al palazzetto dello sport di Fiano Romano per un raduno durante il quale «conoscerà» i propri seguaci. Assieme a lui ci saranno l'avvocato Alberto Goffi, di estrazione Udc, e Radio radio, l'emittente nella quale si parla di calcio e non solo. L'obiettivo di Zamparini è quello di sconfiggere le «vessazioni di Equitalia», l'agenzia che si occupa del recupero dei crediti per conto dello Stato. «Noi non vogliamo tutelare gli evasori, ma la gente che non riesce a pagare per la crisi - spiega -. Prendendo spunto da questa situazione, la gente ha deciso di scendere in campo». Di politica Zamparini non vuole sentir parlare: «Non ci collochiamo in nessuna area, perché non facciamo politica, ma un movimento per la gente. Qualsiasi politico, che sia di sinistra, di destra, di sopra o di sotto, può affiancarsi a noi, purché sostenga la gente. La politica è sfociata nella partitocrazia e non si è occupata, come avrebbe dovuto, dei problemi dei cittadini. Noi vigileremo contro chi vuole portare avanti certi discorsi. Il Paese ha bisogno di normalizzarsi dal punto di vista fiscale, visto che il signor Tremonti massacra il ceto produttivo con la scusa dell'evasione fiscale. Occorrono investimenti, invece di depauperare le risorse del Paese. Quando parlo di sviluppo parlo di posti di lavoro veri, non riconducibili a organismi statali». Il programma di Zamparini è molto ambizioso ed è naturale che sfoci in una rappresentanza politica. «A noi - rileva - interessa la base che dobbiamo rappresentare, in modo da esercitare una forte pressione». «Quello di domenica (domani ndr) è un esperimento: se ci sarà tanta gente, bene; altrimenti ci tireremo indietro - taglia corto Zamparini -. Candidati? Noi siamo come un neonato, siamo quella gente silenziosa che lavora e non tira fuori i cartelli, ma adesso dice "basta". È un impegno sociale che ho preso a 70 anni perchè amo l'Italia e la gente. Non c'è destra nè sinistra, bisogna sedersi attorno a un tavolo e capire come si può guarire».

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