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Il Colle spinge sul governo tecnico

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e Mario Monti

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Le ipotesi sono due, nuovo governo o voto. Ma Napolitano ha capito che i mercati non hanno più pazienza; la giornata di ieri lo ha dimostrato. E allora ecco la mossa a sorpresa: Monti nominato senatore a vita. Un segnale chiaro e inequivocabile verso la direzione del governo tecnico in grado di fare le riforme che la Ue chiede. D'altronde c'è un «mostro» che fa più paura dello spread, che tiene più in ansia dei Btp, che mina la credibilità dell'Italia più del debito pubblico: è l'incertezza. Quella confusione politica cioè, alimentata dalle incomprensioni nella maggioranza e dall'incapacità dell'opposizione di presentarsi unita nemmeno col nemico alle corde, che i nostri partner europei faticano a comprendere. Loro, così abituati a fare la fila, agli scontrini, ai conti in regola, non riescono a capire il magma italiano. Lo temono, e con loro gli investitori. Il Capo dello Stato mai come in questo periodo è attento a ogni segnale, grande o piccolo che sia, che venga dalle cancellerie straniere o dai mercati. Sa di essere l'unico punto di riferimento per l'estero e per la stessa politica nazionale, pressoché l'unico elemento riconosciuto da tutti gli schieramenti come super partes. Tocca a lui scendere in campo per raffreddare la temperatura. Ecco dunque, prima ancora della «magia» di Monti, come qualcuno l'ha definita, pronunciare la frase magica, quella che calma il mare in tempesta: «Non esiste alcuna incertezza». Napolitano traccia nuovamente la rotta e si fa garante di tempi e modi: «Di fronte alla pressione dei mercati finanziari sui titoli del debito pubblico italiano, che ha oggi (ieri, ndr) toccato livelli allarmanti - ha scritto in una nota ufficiale - nella mia qualità di Capo dello Stato tengo a chiarire quanto segue, al fine di fugare ogni equivoco o incomprensione: non esiste alcuna incertezza sulla scelta del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di rassegnare le dimissioni del governo da lui presieduto. Tale decisione - dice il Capo dello Stato - diverrà operativa con l'approvazione in Parlamento della legge di stabilità per il 2012». Primo punto fermo: le dimissioni ci saranno. Ma la preoccupazione generale è sulla tempistica di tale operazione. E allora ecco un'altra sottolineatura utile a «fugare ogni equivoco o incomprensione»: «Sulla base di accordi tra i Presidenti del Senato e della Camera e i gruppi parlamentari sia di maggioranza sia di opposizione- è scritto ancora nella nota del Quirinale - la legge sarà approvata nel giro di alcuni giorni; si svolgeranno quindi immediatamente e con la massima rapidità - garantisce Napolitano - le consultazioni da parte del Presidente della Repubblica per dare soluzione alla crisi di governo conseguente alle dimissioni dell'on. Berlusconi». La domanda finale, che interessa gli italiani tanto quanto i partner europei è: cosa accadrà? Napolitano chiarisce: «Entro breve tempo o si formerà un nuovo governo che possa con la fiducia del Parlamento prendere ogni ulteriore necessaria decisione o si scioglierà il Parlamento per dare subito inizio a una campagna elettorale da svolgere entro i tempi più ristretti. Sono pertanto del tutto infondati - conclude la nota del presidente della Repubblica - i timori che possa determinarsi in Italia un prolungato periodo di inattività governativa e parlamentare, essendo comunque possibile in ogni momento adottare, se necessario, provvedimenti di urgenza». Se le parole del Colle hanno parzialmente tranquillizzato i governi, meno hanno fatto nei confronti del mercati: lo spread Btp-Bund si è mosso poco, viaggiando sui 556 punti base con un tasso di rendimento del 7,29%. Poi la nomina di Mario Monti. Silvio Berlusconi dal canto suo non ha «chiuso» all'ipotesi Monti quale nuovo premier di un governo con una maggioranza ampia. Fonti del partito di via dell'Umiltà parlano infatti di tempi ristretti: già domenica le consultazioni di Napolitano, poi il giuramento del nuovo governo lunedì prossimo. L'obiettivo sarebbe quello di arrivare all'indicazione di Monti addirittura prima della riapertura dei mercati dopo la pausa del week end.

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