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FT scatenato, per cacciare il Cav scomoda Dio

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In questi anni ci hanno provato in tanti. Il più costante, bisogna riconoscerlo, è sempre stato Antonio Di Pietro: Berlusconi ora «stupratore delle democrazia», ora «magnaccia più che statista» o «leader di un governo che favorisce i mafiosi», deve dimettersi. Altrimenti - e sono sempre parole del leader Idv - «farà la fine di Saddam» o, in alternativa, «ci scapperà il morto». Pier Luigi Bersani poi, se non «per favore» come nell'imitazione che di lui fa Maurizio Crozza, ha sempre chiesto un passo indietro al premier con il tipico garbo democratico, ma con poca fantasia. Un po' più di recente, infine, è arrivato Gianfranco Fini. «Bisogna voltare pagina e tornare alla buona politica», ripeteva il presidente della Camera in versione leader di Fli fino a ieri auspicando una resa dell'ex amico Silvio. Eppure nessuno ci è mai riuscito. Il Cav è ancora in sella. Ecco che allora ieri ci ha provato addirittura il Financial Times. Al giornale inglese spetta senza dubbio un premio originalità. Oltremanica hanno deciso di scomodare addirittura l'Altissimo per di mandare a casa Silvio Berlusconi: «In the name of God and Italy, go!» («In nome di Dio e dell'Italia, vattene»), recita l'editoriale, citando in un editoriale il discorso del 1653 di Oliver Cromwell. Le motivazioni sono più o meno quelle ripetute senza soluzione di continuità dai leader dell'opposizione di casa nostra (ma smentite da Barack Obama in persona giusto alcuni giorni fa): solo un cambio di leadership, diventato ormai «imperativo», spiega il Ft, potrebbe «ridare credibilità all'Italia» di fronte ai mercati internazionali. Ma all'indomani del G20, non è solo il Ft a dedicare ampio spazio al caso «Italia», dopo la decisione del governo di acconsentire al monitoraggio delle sue riforme strutturali da parte del Fondo monetario internazionale. La stampa estera non risparmia critiche al presidente del Consiglio, ritenuto per lo più un «sorvegliato speciale», in difficoltà anche sul piano interno. Duro il tedesco Spiegel che online scrive: «L'Italia sotto supervigilanza. La vergogna totale come ultima chance». Sarcastico il quotidiano Die Welt che titola: «La bisbetica domata: Berlusconi ammonito dai suoi colleghi a Cannes». Per il New York Times, l'Italia «aderendo alle pressioni dei leader europei, ha invitato il Fmi a guardargli dietro le spalle per assicurarsi che Roma stia realizzando i cambiamenti ideati per evitare che il Paese soccomba». Il Wall Street Journal ricorda invece come in conferenza stampa «Berlusconi si mostra nostalgico delle lira», pur «facendo attenzione a non criticare la moneta unica». E non mancano, sulla stampa mondiale, le associazioni con la Grecia, sebbene si evidenzino le differenze dal punto di vista economico. Lo stesso Ft assimila Berlusconi e il premier greco Papandreou: «Tutti e due si reggono su una sottile e risicata maggioranza parlamentare, e tutti e due stanno litigando con il loro ministro delle finanze». Ecco. Almeno una verità.

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