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«Cercano dieci deputati per fare un ribaltone entro Natale»

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Lancial'allarme durante la riunione dell'ufficio di presidenza del Pdl, il segretario Angelino Alfano. «C'è un'opa ostile contro di noi – spiega – per attirare una decina di deputati dando loro l'illusione di non fare un'operazione di trasformismo, ma di andare in un partito nuovo, con un finto simbolo nuovo», ha proseguito l'ex ministro della Giustizia. «Probabilmente – ha aggiunto – ci sarà lo scioglimento di un partito, uno scioglimento strategico, per costruire fintamente una sorta di area di moderati che deve servire solo a intercettare questa decina di deputati. Questa creazione di un partito finto nuovo potrà avvenire entro i prossimi dieci giorni. Una sorta di copertura per qualcuno che vuole lasciare la maggioranza». «Queste congiure, questi tentativi – ha però ammonito il segretario del Pdl – se non riescono entro Natale, non riusciranno più a fare il governo del ribaltone, perché se si supera Natale l'unica alternativa a questo governo sono le elezioni anticipate a marzo o ad aprile». Oggi Alfano, con una delegazione di parlamentari del Pdl, sarà ricevuto da Napolitano. E subito dopo toccherà alla Lega. «Al presidente della Repubblica – ha spiegato il segretario del Pdl – diremo che al governo Berlusconi non c'è alternativa. Per noi in questa legislatura c'è solo Silvio Berlusconi». Alla riunione dell'ufficio di presidenza del Pdl ieri ha partecipato anche la presidente della Regione Lazio Renata Polverini. E uscendo dal vertice la Governatrice ha confermato che il governo è più che mai convinto a non cedere. «Mi pare che ci sia una forte convinzione ad andare avanti e mantenere gli impegni presi, e soprattutto la convinzione che c'è una maggioranza solida e che ha i numeri per portare avanti le misure che servono e sulle quali già il Paese si è impegnato». «Berlusconi non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro», ha concluso. Ma nonostante l'ottimismo del Pdl resta la preoccupazione per possibili defezioni in vista del voto di domani alla Camera sul rendiconto economico dello Stato, già bocciato una prima volta. Ieri Roberto Antonione, deputato del Pdl che ha deciso di non votare le prossime fiducie al governo, ha riunito in un hotel del centro a Roma una decina parlamentari del Pdl delusi dall'azione politica del governo e dalla gestione del partito. Il confronto si è concentrato sui futuri scenari politici. Sul tavolo sono state analizzate varie opzioni e si è parlato anche della possibilità di uscire dal gruppo del Pdl se non ci dovesse essere il cambio di rotta chiesto a più riprese. Si sarebbe discusso anche di un documento da inviare al premier o al Colle, mentre qualcuno ha ventilato l'ipotesi di dar vita a breve a una componente parlamentare in attesa di avere i numeri per costituire un vero e proprio gruppo autonomo. Alla riunione promossa da Antonione erano presenti una dozzina di deputati. Tra questi, Giustina Destro e Fabio Gava che due settimane fa negarono la fiducia al Cavaliere e che guardano con interesse alle mosse di Luca Cordero di Montezemolo, e ancora Guglielmo Picchi e Giancarlo Pittelli. E al vertice si sono affacciati anche Giorgio Stracquadanio, Isabella Bertolini e lo scajoliano Paolo Russo. Pa. Zap.

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