Bossi: se tocchiamo le pensioni c'è la rivoluzione
"Se togliamo le pensioni ai lavoratori che hanno sempre lavorato per dare soldi a Roma facciamo scoppiare la rivoluzione ". Il leader della Lega, Umberto Bossi, torna a ribadire il suo no ai giornalisti che alla Camera gli chiedono di una possibile riforma delle pensioni. E per rafforzare il concetto, il senatur accompagna la risposta levando in alto il dito medio, in quello che è diventato ormai un gesto caratteristico del ministro delle Riforme per il federalismo. MISURE ANTICRISI NEL DL Alla domanda su cosa porterà Silvio Berlusconi al G20 di Cannes che partirà domani, il senatur risponde: "Un dl sulla famosa lettera" di intenti già portata a Bruxelles. Sull'opportunità che il premier faccia un passo indietro Bossi oppone un secco "No comment". Anche perché, sottolinea il leader della Lega, "Berlusconi non lo fa. Inutile chiedere, tanto quello non lo fa". NO A UN GOVERNO MONTI Bossi taglia corto anche riguardo all'appello del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, diffuso ieri con un comunicato, che ha chiesto interventi rapidi e condivisi per dare un segnale di fiducia ai mercati. "Va bene", ma "bisogna vedere quello che significa", ha detto il ministro. Non è felice, poi, la reazione di berto Bossi all'ipotesi di un nuovo governo guidato da Mario Monti. Ai giornalisti che, all'ingresso di Montecitorio, lo interpellano sulla questione, il leader della Lega risponde con una pernacchia.