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Napolitano: subito decisioni condivise

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Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

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Le scelte "efficaci" che l'Europa, l'opinione internazionale e gli operatori economici e finanziari si attendono "con urgenza" dall'Italia non possono più attendere un solo momento, sono "ormai improrogabili" ha detto Giorgio Napolitano con severità e "forte preoccupazione" al termine di una giornata drammatica per i titoli del debito pubblico e le quotazioni delle banche italiane. "Corresponsabilità di maggioranza e opposizione" sulle scelte anticrisi. E' l'appello di Napolitano che ha preso atto che questa strada nell'immediato non è percorribile. Tuttavia verificherà se sia possibile concretizzare "una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte". Il presidente non parla mai dell'ipotesi di nuovi governi, di esecutivi tecnici o di salvezza nazionale, ma lascia intendere che non può non ascoltare anche le richieste che stanno montando con forza dalle opposizioni e da una ampia fetta di forze sociali. Attraverso "i molteplici contatti stabiliti nel corso della giornata", Napolitano ha potuto constatare la reciproca diffidenza: il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi intende procedere senza coinvolgere le opposizioni; le quali, a loro volta, pur auspicando le larghe intese, ribadiscono di non poter condividere scelte dell'attuale governo. Chiedono una netta discontinuità, ovvero un nuovo esecutivo. Una posizione, quest'ultima, condivisa da sindacati e Confindustria. Questo "ampio arco di forze politiche e sociali", ha spiegato il presidente della Repubblica in una nota, si mostra "consapevole della necessità di una nuova prospettiva di larga condivisione delle scelte" e le sue componenti sostengono che sia possibile realizzarla. Napolitano si limita a mettere a verbale la posizione, con molto rispetto per le nobili intenzioni. Ma è evidente che al momento questa soluzione gli appare ipotetica. Se fosse immediatamente praticabile si rifletterebbe in Parlamento, farebbe emergere una nuova maggioranza. Ed è altrettanto evidente che Napolitano, con un governo in carica, che ottiene la maggioranza in Parlamento, non vuole e non può mettersi a trattare l'ipotesi di dare vita a nuovi esecutivi. Tanto è vero che ciò che in altre sedi le opposizioni hanno chiamato governo di transizione o di responsabilità nazionale, nel comunicato del Quirinale non è menzionato se non in termini allusivi dietro la denominazione di "nuova prospettiva". "Verificherò condizione per larga condivisione delle scelte" dice il Capo dello Stato. Due settimane fa, Napolitano si disse preoccupato per l'aggravarsi della crisi e per i ritardi (ancora oggi non colmati) del governo nell'attuazione delle ampie manovre finanziarie di luglio e agosto. "Non posso tacere la mia angustia", aggiunse constatando che la condivisione delle scelte non si realizzava. Oggi, "dinanzi all'ulteriore aggravarsi della posizione italiana nei mercati finanziari", Napolitano ha chiesto al governo di mostrarsi all'altezza della situazione attuando subito, senza ulteriori indugi, gli impegni presi nella celebre lettera consegnata da Berlusconi alle autorità europee. Subito, è evidente, vuol dire prima che i mercati provochino ulteriori dissanguamenti, e prima del G20, che avrà inizio giovedì.  

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