E anche Montezemolo presenta la sua ricetta per il Paese
LucaCordero di Montezemolo prende carta e penna e scrive una lunga lettera a Repubblica in cui esprime le proprie preoccupazioni per il momento che sta attraversando l'Italia, auspica un esecutivo diverso dall'attuale e lancia cinque proposte per arginare la speculazione e «ridare una prospettiva di crescita al Paese». Il suo, però, non è un atto d'accusa nei confronti del solo Silvio Berlusconi e del suo esecutivo. Per il presidente della Ferrari sia la maggioranza che l'opposizione sono in difficoltà anche se, aggiunge, «dentro la destra e la sinistra stanno emergendo forze che spingono per un rinnovamento vero del proprio schieramento». Ciò nonostante, di fronte alle urgenze del momento, è necessario subito un «governo di salute pubblica» che magari realizzi quei 5 punti che, per Montezemolo, sono irrinunciabili: riduzione dei costi della politica, una riforma del mercato del lavoro che passi per la proposta lanciata dal senatore Pd Pietro Ichino sui licenziamenti, una patrimoniale permanente, un intervento sulle pensioni e, infine, le liberalizzazioni. Ma la lettera del numero uno di Maranello genera reazioni contrastanti all'interno dell'opposizione. Per il segretario Pd Pier Luigi Bersani, «l'Italia è in pericolo, serve un colpo di reni. Servono subito delle novità politiche e riforme vere e immediate». Non quindi una bocciatura del «governo di salute pubblica», ma neanche un'adesione incondizionata alla proposta. Adesione che arriva invece dall'Udc attraverso il segretario Lorenzo Cesa: «Serve un governo di responsabilità nazionale, che metta insieme tutti i partiti, il Pd, noi, il Pdl, persone e personalità esterne perché questo è il momento dell'unità, per dare risposte ai problemi che abbiamo». D'accordo con lui il vicesegretario Pd Enrico Letta («Un governo di emergenza per evitare il disastro») mentre il collega di partito ed eurodeputato Andrea Cozzolino bolla quelli di Montezemolo come «tatticismi incomprensibili» e rilancia: «Subito le urne». E se l'Idv Nello Formisano parla di un governo di emergenza aperto a tutte le opposizioni, il suo leader Antonio Di Pietro lancia, dalle pagine della Stampa, l'idea di una controlettera, da scrivere assieme a Pd e Sel, che venga inviata a Bruxelles e che contenga le proposte dell'opposizione sulla crisi, ovviamente alternative a quelle presentate dal premier Berlusconi. Una proposta contro cui si scaglia la maggioranza, ma anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini: «Per noi parlano i governi in carica ed ogni ulteriore iniziativa è destinata ad accrescere la confusione in un momento già molto delicato per la nostra nazione».