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Condannati Fazio e Consorte: «Costernati, reagiremo»

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Dopoquelle per la tentata scalata all'Antoveneta ieri a Milano sono arrivate altre pesanti condanne per la «conquista», fallita, a Bnl da parte della compagnia assicuratrice. Così, dopo tre giorni di camera di consiglio, i giudici della prima sezione penale, presieduti da Giovanna Ichino, sono usciti con il verdetto: tre anni e 10 mesi di reclusione e un milione e 300 mila euro di multa a Consorte e tre anni e sette mesi e un milione di multa al suo ex braccio destro Ivano Sacchetti e all'allora ad di via Staligrado, Carlo Cimbri. E se per il caso Unipol-Bnl l'ex amministratore delegato di Bpi Giampiero Fiorani due anni fa aveva patteggiato sei mesi convertiti in 17 mila euro, Fazio ha preso tre anni e mezzo di carcere e un milione di euro di multa, che si aggiungono ai quattro anni e al milione e mezzo di multa inflitti lo scorso maggio per la vicenda con al centro la «contesa» dell'istituto bancario padovano. Vicenda che è costata anche a Consorte e Sacchetti tre anni di carcere e un milione di multa e a Fiorani un anno e otto mesi di reclusione in continuazione con i tre anni e tre mesi patteggiati nel 2008. Ha fatto il «bis» anche l'ex capo della vigilanza di via Nazionale, Francesco Frasca, che ieri ha incassato la seconda assoluzione «per non aver commesso il fatto». Con lui sono stati scagionati Pierluigi Stefanini, presidente di Unipol, Giovanni Berneschi alla guida di Carige, Divo Gronchi e Giovanni Zonin (Popolare di Vicenza), Filippo De Nicolais e Rafael Gil-Alberdi, manager di Deutsche Bank e Giulio Grazioli. Di conseguenza è stata esclusa la responsabilità amministrativa dei tre enti e di Coop Adriatica. I giudici, che hanno in sostanza confermato l'impianto accusatorio ipotizzato dai pm Luigi Orsi e Gaetano Ruta (non impugneranno le assoluzioni), con la loro sentenza hanno riconosciuto anche il ruolo svolto dai cosiddetti 'contropattistì: da qui le condanne a tre anni e sei mesi di reclusione, e a 900 mila euro di multa ciascuno, agli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto, al finanziere Emilio Gnutti, ai fratelli Ettore e Tiberio Lonati, al banchiere Guido Leoni, all'europarlamentare del Pdl Vito Bonsignore e a Francesco Gaetano Caltagirone. Anche alcuni di loro sono stati coinvolti nel caso Antonveneta. «Sono sempre più costernato», commenta Antonio Fazio. L'ex governatore di Bankitalia, parlando al telefono col suo legale, subito dopo la lettura della sentenza, non riesce a trovare «giustificazioni» per la condanna a 3 anni e 6 mesi di carcere per l'affaire della tentata scalata di Unipol alla Bnl. Consorte, invece, annuncia invece che andrà in giro «per l'Italia a spiegare la genesi dell'operazione, concepita da Unipol come un'operazione industriale, e come si siano inserite una serie di attività politiche strumentali che ne hanno distorto la finalità e il significato».

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