Renzi: "No al Pd dei burocrati"
Continua il botta e risposta a distanza tra il segretario del Pd Pierluigi Bersani e il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Ieri a Napoli il segretario ha lanciato i duemila giovani "ricostruttori dell'Italia" della scuola politica del Pd, le sue parole («l'idea che un giovane per andare avanti deve scalciare e insultare») hanno rimbalzato in un attimo a Firenze, al "big bang" del "rottamatore" Matteo Renzi che ha replicato a muso duro: "Non sono un asino e non scalcio". Oggi, giorno di chiusura delle convention la polemica dei democrat è continuato. Per Bersani certe idee sono pericolose. "Le idee le vedremo... Dico solo, attenzione a non scambiare per nuove delle idee che sono Usato degli anni 80". L'avvertimento è del segretario del Pd Pierluigi Bersani, parlando con i giornalisti, a margine di "Finalmente sud", in corso a Napoli, rispondendo a una domanda dei giornalisti su quanto detto ieri dal sindaco di Firenze Matteo Renzi. "Con certe idee - incalza Bersani - siamo finiti nei guai. Tutto qua. E' una discussione di merito". "Queste ricette facili, queste idee troppo semplici - dice ancora, dopo aver analizzato la questione mercato del lavoro - ci hanno portato nei guai. Quindi, idee nuove vanno benissimo, ma non scambiamo per idee nuove idee che avevamo gia' vissuto". Per Renzi il modello di partito è anacronistico. "E' evidente che c'è un problema di rapporto con le vecchie ideologie dei partiti. Lo dico con il massimo rispetto verso Pierluigi Bersani. Il modello di Pd per cui ci sono i dirigenti del Pd che danno la linea agli eletti, i quali sono chiamati ad andare dagli elettori per spiegare, andava bene nel '900". Così il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, nel corso del suo intervento, conclusivo alla tre giorni dei rottamatori. "Le primarie non sono solo un modo per selezionare in modo diverso la classe dirigente. Sono un ribaltamento. Gli elettori che scelgono, non col casting, e che poi possono andare a muso duro a dirgli cosa hanno fatto o cosa non hanno fatto. Se pensate che io debba prendere la linea economica di questo Paese da un signore che non prende nemmeno i voti nel suo condominio, io non ci sto"