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Il dibattito Pd istruttivo e distruttivo

Sergio Chiamparino e Matteo Renzi durante la convention Big Bang alla stazione Leopolda, Firenze

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Cosa sta succedendo nell'opposizione? Si sta ristrutturando in maniera disordinata e a tratti suicida. Se il centrodestra fa i conti con la parabola del berlusconismo, il centrosinistra si ritrova con il limite dell'antiberlusconismo. Entrambi i poli hanno grandi difficoltà a fare questo giro di boa. Il dibattito tra il Partito democratico e i suoi alleati fissi e variabili è molto istruttivo (e distruttivo). I democratici si vantano di essere un soggetto plurale e dunque aperto nella discussione. In pochi però riflettono sulla qualità di questo dibattito. Ho letto le cose che dice Matteo Renzi e le battute di risposta di Bersani. Sul sindaco di Firenze non ho cambiato l'idea che mi ero fatto durante un confronto televisivo con lui: bene sul piano dell'energia e della volontà di affrontare il cambiamento generazionale, insufficiente nel programma, nella proposta di un'alternativa per il governo del Paese. Detto questo, la reazione del segretario democratico fa emergere un fastidio che è una difficoltà. Quando Bersani usa la metafora del «calcio dell'asino» per commentare la riunione dei rottamatori commette due errori: 1. di comunicazione; 2. di strategia. Un leader di partito - che si propone come collante del centrosinistra - non può liquidare le aspirazioni dei giovani con quelle parole. I quarantenni sentono che è giunto il loro momento e la generazione che ha gestito il Pci-Pds-Ds-Pd dovrebbe comprendere che non può essere eterna. O cambia o il Big Bang evocato da Renzi sarà un vantaggio per il centrodestra. È un conflitto che sarà sciolto da elezioni primarie che s'annunciano durissime. Ammesso che si facciano. Perché nel frattempo l'Udc di Casini ha già fatto sapere di non volerle ponendo un paletto sull'ipotesi di un'alleanza con i centristi. La discussione non è sul cosa fare, sui programmi e l'azione di governo, ma sulla competizione interna ai partiti e l'alchimia delle alleanze. I cittadini questo lo capiscono. E non lo apprezzano. Governare in questo momento non è un vantaggio, ma potrebbe diventarlo se queste sono le risposte.  

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