"Bing Bang" nel Pd scontro Bersani-Renzi
Basta con "l'idea che un giovane per andare avanti deve scalciare e insultare". Non fa nomi, Pier Luigi Bersani. Ma mentre a Napoli il segretario lancia i duemila giovani "ricostruttori dell'Italia" della scuola politica del Pd, le sue parole rimbalzano in un attimo a Firenze, dove è in corso il "Big bang" del "rottamatore" Matteo Renzi. Botta e risposta a distanza. Renzi replica a muso duro al segretario del Pd: "Non sono un asino e non scalcio. Certo, non sono abituato a fare la fila con i capicorrente". All'ombra del Vesuvio Bersani inaugura il percorso di formazione politica per i giovani democrat del Sud che durerà un anno. "Ricostruttori", li definisce. Perché l'obiettivo è "ricostruire l'Italia" partendo proprio "da qui", dal Sud. E allora il segretario ne approfitta per rimbrottare il giovane sindaco di Firenze che vuole mandarlo in pensionamento anticipato. Basta con i giovani che scassano, "scalciano, insultano": la contrapposizione "giovani-adulti è una stupidaggine di dimensioni cosmiche - dice il segretario - Anche perché è chiaro che tocca ai giovani, a chi deve toccare?". E ancora: "Guai a un ricambio senza cambiamento, guai a un ricambio secondo lo slogan: 'vai via tu che arrivo io che son più giovane", avverte Bersani. Il Pd è un "collettivo, da soli non si salva il mondo". "Il mestiere della politica non è il mestiere della comunicazione. Non bisogna essere subalterni", dice il segretario a una platea gremita di giovani che lo acclamano, ma che, osserva, sono stati snobbati dai media. Il ragionamento del segretario è rivolto a tutti ("nessuna personalizzazione", dice Davide Zoggia, della segreteria). Alla stazione Leopolda certe frasi risuonano come stilettate. E provocano una dura risposta: "Non so a chi si riferisca Bersani, io non sono un asino e non scalcio", tuona il sindaco di Firenze. Dal segretario "mi aspetto risposte sui contenuti", aggiunge puntuto. "Noi non stiamo rompendo il Pd - dichiara - Parliamo di cose concrete, di contenuti e farmi passare come un marziano funziona poco". Ma Bersani non è il solo a essere poco tenero con il sindaco di Firenze. Vendola attacca Renzi: "Sei vecchio quanto è vecchio il liberismo" interviene il presidente della Regione Puglia che tra il "vecchio" Bersani e il "giovane" sindaco di "destra" ha già scelto il primo, con cui sta costruendo un'alleanza e avverte "una sensibilità comune". Ma anche a lui Renzi risponde per le rime: "Io ero all'università quando Vendola con Bertinotti mandava a casa Prodi...". Assai più indulgente verso il sindaco, invece, Pier Ferdinando Casini: "I giovani hanno sempre scalciato", dice. Mentre dall'interno del Pd un gruppo di deputati 30-40enni scrive al segretario per mettere "in un'assemblea tutti dentro, per confrontarsi tutti insieme". Sullo sfondo resta la partita delle primarie per la premiership del centrosinistra. Sergio Chiamparino, Pippo Civati e lo stesso Renzi (che pronuncia un sibillino «poi vediamo»), dalla Leopolda iscrivono il loro nome tra i possibili candidati. Sfidanti di Di Pietro, Vendola e soprattutto Bersani. Che però continua a ribadire come prioritario rispetto ai nomi, il programma di «ricostruzione dell'Italia» che rilancerà la prossima settimana dalla manifestazione di San Giovanni.