Renata trova l'Angelino custode
Ci sono volute quasi quattro ore di vertice in via dell'Umiltà, ma alla fine la presidente del Lazio Renata Polverini e il segretario del Pdl Angelino Alfano hanno trovato la quadra. All'uscita la governatrice sorride. «Sorrido sempre», glissa. Ma dopo le proteste contro il governo, che ha impugnato il Piano casa varato dalla Pisana, il lieto fine c'è. I dieci assessori, che per protesta contro l'esecutivo avevano rimesso le deleghe, tornano in carica. Inoltre da oggi si apre un tavolo politico di confronto tra il Pdl e il Lazio. Questo è il risultato principale che porta a casa la Polverini. Se il ricorso alla Consulta sul Piano casa, infatti, resta, per la prima volta lo stato maggiore del partito apre un filo diretto con i vertici del Lazio. Non a caso c'erano tutti. Tranne uno: il sindaco di Roma Alemanno. Alla riunione in via dell'Umiltà hanno partecipato undici assessori del Lazio (i dimissionari e il braccio destro della Polverini, responsabile del Bilancio, Cetica), i coordinatori del Pdl, Verdini e La Russa, il presidente dei senatori, Gasparri, quello dei deputati Cicchitto, il commissario Ue Tajani, il ministro Fitto. C'erano anche il presidente del Consiglio regionale Abbruzzese, il coordinatore e il vice del Pdl laziale, Piso e Pallone e i coordinatori provinciali di Rieti, Frosinone e Latina, Cicolani, Fiorito e Fazzone. «Il segretario Alfano - ha spiegato la Polverini - ha riconosciuto che c'è un sistema Lazio importante che sta lavorando bene intorno alla Giunta e che va seguito attraverso un tavolo di confronto permanente che seguirà al lungo incontro di oggi. Ho visto - ha aggiunto - la presenza di tutti i rappresentanti nazionali e territoriali del Pdl, insieme a tutti i coordinatori, al fianco della Regione Lazio nella posizione espressa ieri. Alfano - ha proseguito - ha ribadito il suo apprezzamento e quello del partito per l'azione di governo che la Giunta ha messo in campo, ha riconosciuto che il Piano casa portato in Consiglio regionale è uno dei punti qualificanti non soltanto dell'azione della mia giunta ma anche di quella del governo Berlusconi e ha auspicato che in sede tecnica e istituzionale si possa trovare una soluzione». Anche il segretario Alfano ci mette una pietra sopra. In un comunicato stampa il Pdl ribadisce che il segretario «ha confermato la fiducia del partito agli assessori dimissionari, chiedendo loro di riprendere quanto prima l'ottimo lavoro fin qui svolto nella giunta regionale». Poi aggiunge: «Con il Piano casa la Regione Lazio e la presidente Polverini hanno attivato uno dei punti qualificanti del programma del centrodestra e del governo Berlusconi. La sostanza del Piano resta pienamente in vigore. Il Pdl, nel confermare convinto apprezzamento per l'opera della giunta Polverini, auspica che gli aspetti tecnici da verificare siano approfonditi fin da domani nelle sedi istituzionali competenti, a partire da quelle di governo preposte ai rapporti con le Regioni». Il segretario del Pdl, inoltre, «si è impegnato a istituire un tavolo di lavoro permanente per monitorare costantemente con grande attenzione le questioni di interesse regionale del Lazio». Finisce dunque a tarallucci e vino, come era prevedibile. La Polverini sorride di nuovo e prende sotto braccio l'eurodeputato Pallone: «Mi raccomando, gestiamola bene». È raggiante. Sa che da oggi ha un Angelino custode. L'opposizione non ci sta. «Un conclave di tre ore per riconfermare la fiducia del partito verso gli assessori» sottolinea il capogruppo del Pd alla Pisana Montino. Critico anche il numero uno dell'Idv laziale Maruccio: «La montagna ha partorito il topolino».