La ricetta per tagliare la spesa
Igiovani dirigenti delle pubbliche amministrazioni riuniti nell'Agdp, scendono in campo per indicare al governo dove e come risparmiare. «Mettiamo a disposizione della politica - spiega il presidente dell'associazione Pompeo Savarino - la nostra conoscenza della macchina amministrativa. I tagli lineari sono dannosi perché indeboliscono anche i reparti che funzionano bene e andrebbero, anzi, incrementati». Ecco allora le loro proposte. Anzitutto la necessità di ringiovanire la Pa (su 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici solo l'8% ha meno di 35 anni) valorizzando il merito, incrementando la presenza di donne nei ruoli apicali e bloccando le nomine di dirigenti dall'esterno troppo spesso legate a logiche di tipo politico. Il secondo aspetto riguarda la «spesa cattiva»: tagli selettivi decisi consultando i dirigenti pubblici e spending review, ma anche uno stop deciso alla «proliferazione della Spa pubbliche». Quindi occorre procedere «abolendo i doppioni amministrativi». Un esempio su tutti «l'accorpamento degli enti previdenziali e dei loro uffici periferici». Secondo l'Agdp è poi necessario completare il processo federalista mettendo «a dieta il centro». L'ultimo capitolo riguarda le cosiddette «riforme strutturali». Per i giovani dirigenti pubblici occorre intervenire su: previdenza (incentivando l'esodo dei dipendenti della Pa che hanno maturato il diritto alla pensione), fisco (detrazioni per famiglie e lotte all'evasiona), liberalizzazioni. Quello di Agdp è un appello rivolto non solo alla politica ma anche ai ceti produttivi. Di questo e altro l'associazione discuterà il 5 e 6 novembre a Taormina durante il proprio convegno nazionale.