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Fini fa lo smemorato e alla Camera è rissa

Claudio Barbaro del Fli (S) e Fabio Rainieri della Lega (D) durante la lite dopo un intervento di Reguzzoni che chiedeva le dimissioni di Fini

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Doveva essere un affondo un po' «cattivello» e invece l'allusione fatta da Gianfranco Fini a Ballarò sulla moglie baby-pensionata di Bossi ha scatenato la maggioranza. «Dimettiti!» è stato il coro di protesta che si è alzato dai banchi della Lega. «A Fini dico di andare a quel Paese, quando uno va in pensione ci va con le regole che ci sono», ha tuonato il Senatùr. Eppure il sempre meno superpartes presidente della Camera sembra non scomporsi alla critiche e, benché l'Aula si fosse già trasformata in un ring dove solo l'intervento dei commessi ha impedito il contatto tra Claudio Barbaro di Fli e Fabio Raineri del Carroccio, lui ha preferito rincarare la dose: «Non è questa la sede in cui il presidente della Camera ha la possibilità di rispondere alle osservazioni che sono state formulate (...). Se lo facessi finirei per confermare quella, a mio modo di vedere, insussistente accusa di partigianeria. Saranno altre le sedi in cui, se lo riterrò, eserciterò il mio diritto di replica». E così le critiche del capogruppo della Lega Marco Reguzzoni che definiva «scandalose» le parole di Fini pronunciate a Ballarò restano senza risposta così come l'esplicito invito di Bossi ad «andare a quel Paese» al quale il numero uno di Montecitorio ha risposto con un ironico «preferisco restare sulle cose serie». E allora «sulle cose serie» si resti. Ed è proprio il suo ex collega di partito Francesco Nania a cogliere l'invito di Fini ricordangogli che fu proprio lui il 13 febbraio 1995 ad attaccare l'allora presidente della Camera Irene Pivetti per essere intervenuta al congresso del suo partito: «Se Irene Pivetti non dovesse correggere le dichiarazioni rese al Congresso della Lega, allora dovrebbe prendere in considerazione l'ipotesi di rimettere il suo mandato». E poi Nania, anticipando qualche passo del suo ultimo libro, in uscita a novembre, La corsa x il Colle aggiunge: «Non so se Pivetti abbia riflettuto bene prima di parlare, perché da domani tornerà a sedersi sullo scranno più alto di Montecitorio. Come sarà il suo rapporto con l'Assemblea? Non vale dire che parlava non come Presidente della Camera, perché Irene Pivetti è il Presidente della Camera. La sua è stata una evidente dimostrazione di irresponsabilità politica. La terza carica dello Stato ha il dovere di essere imparziale e super partes». Parole profetiche. Peccato che a sedici anni di distanza di quelle indignazioni non è rimasto nulla. E a dirlo non è solo Nania, ma anche Cicchitto (Pdl) che annuncia che la maggioranza «investirà il presidente Napolitano della situazione di difficoltà istituzionale determinata dal comportamento del presidente Fini». Contro si schiera anche il Responsabile ed ex finiano Silvano Moffa contro cui da Fli urlano «Venduto!». A sostegno si schierano invece Franceschini del Pd («Fini va valutato solo per il modo in cui presiede i lavori») e Casini, che rivolto alla maggioranza ammonisce: «Dare lezioni di deontologia venendo da certe esperienze e dopo aver assunto certi comportamenti per voi è davvero difficile...». Ma la bagarre in Aula tiene banco anche in radio e se su Radio 24 i due protagonisti della zuffa hanno fatto virtualmente pace (con tanto di accusa di Barbaro a Fini «poteva risparmiarsi questa polemica»), su Radio Padania a tuonare ci ha pensato il conduttore, Roberto Ortelli. «Ci piacerebbe sapere da lui come abbia fatto la suocera casalinga ad ottenere contratti in Rai. Vorremmo sapere anche qualcosa in più sull'appartamento di Montecarlo, sulla sua signora e su come si mantiene». Richieste che rimarranno disattese perché a Fini piace fare il «cattivello» solo con le famiglie degli altri.

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