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Ferrara in prima serata La sinistra lo pre-stronca

Giuliano Ferrara

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La sola idea di una nuova trasmissione di Giuliano Ferrara in Rai ha immediatamente messo in campo quanto di più illiberale - ma se vogliamo, filosofico - la sinistra italiana è capace di fare: la condanna «a priori». Kantianamente parlando la «ragion pura» (che «ovviamente» è a sinistra, illuminata e rivoluzionaria come il filosofo tedesco) intende ogni forma di conoscenza a prescindere dall'esperienza, quindi a priori. Perché dunque aspettare di vedere questo programma e casomai dopo criticarne forme, contenuti e share quando si sa per assunto che sarà fazioso e perdente? Ma andiamo per ordine. Giuliano Ferrara ha rivelato a Il Fatto Quotidiano di aver scritto al dg Lorenza Lei, proponendosi per la conduzione di un programma al posto di «Annozero. «Il titolo sarà L'esame, perché - ha spiegato Ferrara - vorrei che ci sia un confronto di opinioni, io non sono per la verità estrapolata come il molare dal dentista, io non sono la voce del popolo». Apriti cielo. Per Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della stampa «il nuovo gioco Rai di queste ore sembra essere quello di indovinare se Giuliano Ferrara arriverà ad avere anche la prima serata di Rai2. Ma il polverone che si sta alzando non deve oscurare lo scandalo vero e perdurante: di un vertice Rai che ha accompagnato Santoro e il suo gruppo all'uscita, e ha preso a calci 6 milioni di cittadini che chiedono informazione». Obiettiamo: non è stato un divorzio consensuale, peraltro con il pagamento di sostanziosi alimenti? Duro anche Vincenzo Vita, (Pd),componente della commissione di Vigilanza Rai: «Se fosse davvero credibile l'entreè di Ferrara il giovedì sera al posto di Santoro, dovremmo pensare che il vertice Rai ha deciso l'eutanasia dell'azienda. Al di là del giudizio politico i tanto conclamati dati d'ascolto parlano chiaro». Anche per Roberto Rao, capogruppo dell'Udc in Commissione di Vigilanza Rai, «Annozero otteneva comunque uno straordinario successo di pubblico e per sostituirlo la Rai deve mettere in campo un nuovo programma di approfondimento che sia innovativo, di servizio pubblico e che riesca a ottenere anche dati di ascolto concorrenziali». Infine per Giorgio Merlo (Pd), vice presidente della Commissione di Vigilanza Rai, «Ferrara al posto di Santoro? Nulla di nuovo sotto il sole. A un giornalismo militante, politicamente schierato e brillantemente fazioso ne subentra un altro altrettanto militante, ugualmente schierato e squisitamente di parte. L'unica variante saranno gli ascolti». Tutti contro Ferrara, dunque, con il tratto comune del «de profundis» anticipato rispetto i bassi ascolti che «sicuramente» farà. Ma non sarà che ce l'hanno tutti con lui perché è troppo «ingombrante»?

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