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In pensione a 67 anni e licenziamenti più facili

La lettera con le misure anticrisi dell'Italia inviata a Bruxelles dal governo

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Date, numeri, impegni precisi. Nella lettera inviata alla Ue il governo ha messo nero su bianco quello che vorrà fare nei prossimi otto mesi. Un libro di lavoro denso, articolato. Soprattutto coraggioso se Berlusconi riuscirà a farlo arrivare in porto. Dentro c'è la riforma delle pensioni, con l'innalzamento per uomini e donne a 67 anni dal 2026, c'è la possibilità di licenziamenti nelle aziende anche per i contratti a tempo indeterminato per motivi economici dall'anno prossimo, la vendita degli immobili che dovrebbe portare in cassa 5 miliardi, un piano crescita da fare entro il 15 novembre e un piano di mobilità e cassa integrazione per la pubblica amministrazione. Una lettera che Berlusconi inizia scrivendo di suo pugno «Caro Herman, caro Josè Manuel», rivolgendosi ai presidenti del Consiglio Ue e della Commissione, e che termina con «un forte abbraccio, Silvio». «L'Italia ha sempre onorato i propri impegni europei e intende continuare a farlo – è la premessa del testo – Quest'estate il Parlamento italiano ha approvato manovre di stabilizzazione finanziaria con un effetto correttivo sui saldi di bilancio al 2014 pari a 60 miliardi di euro. Sono state così create le condizioni per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, con un anno di anticipo rispetto a quanto richiesto dalle istituzioni europee. Dal 2012, grazie all'aumentato avanzo primario, il nostro debito scenderà. Tuttavia, siamo consapevoli della necessità di presentare un piano di riforme globale e coerente». Ed ecco quali sono le misure che il governo promette di varare. Partendo dal tormentato tema della riforma previdenziale: uomini e donne andranno in pensione a 67 anni nel 2026. «Nell'attuale legislatura – si legge nella lettera – la normativa previdenziale è stata oggetto di ripetuti interventi che hanno reso a regime il sistema pensionistico italiano tra i più sostenibili in Europa e tra i più capaci di assorbire eventuali choc negativi». Per quanto riguarda quelle di anzianità, invece, «sono già stati rivisti i requisiti necessari per l'accesso al pensionamento di anzianità. Tali requisiti aumenteranno gradualmente fino ad arrivare a regime a partire dal 2013. Questi requisiti sono in ogni caso agganciati in aumento all'evoluzione della speranza di vita». Licenziamenti. È uno dei punti sui quali i sindacati hanno già promesso una battaglia durissima. «Entro maggio 2012 – scrive il governo – l'esecutivo approverà una riforma della legislazione del lavoro funzionale alla maggiore propensione ad assumere e alle esigenze di efficienza dell'impresa, anche attraverso una nuova regolazione dei licenziamenti per motivi economici nei contratti di lavoro a tempo indeterminato». Conti pubblici sotto controllo. L'impegno di Berlusconi è di intervenire con ulteriori manovre nel caso la situazione dovesse peggiorare: «Il Governo monitorerà costantemente l'andamento dei conti pubblici. Qualora il deterioramento del ciclo economico dovesse portare a un peggioramento nei saldi il Governo interverrà prontamente». Entro il 15 novembre il Piano crescita. Questo il cronoprogramma inviato alla Ue: «Entro 2 mesi, la rimozione di vincoli e restrizioni alla concorrenza e all'attività economica, così da consentire, in particolare nei servizi, livelli produttivi maggiori e costi e prezzi inferiori; entro 4 mesi, la definizione di un contesto istituzionale, amministrativo e regolatorio che favorisca il dinamismo delle imprese; entro 6 mesi, l'adozione di misure che favoriscano l'accumulazione di capitale fisico e di capitale umano e ne accrescano l'efficacia; entro 8 mesi, il completamento delle riforme del mercato del lavoro, per superarne il dualismo e favorire una maggiore partecipazione». Vendita immobili. Entro il 30 novembre 2011, il Governo definirà un piano di dismissioni e valorizzazioni del patrimonio pubblico che prevede almeno 5 miliardi di proventi all'anno nel prossimo triennio. Liberalizzazioni. Le principali disposizioni riguardano i settori della distribuzione dei carburanti e della Rcauto. «Entro il primo marzo 2012 saranno rafforzati gli strumenti di intervento dell'Autorità per la Concorrenza per prevenire le incoerenze tra promozione della concorrenza e disposizioni di livello regionale o locale. Verrà generalizzata la liberalizzazione degli orari degli esercizi commerciali in accordo con gli enti territoriali». Delega fiscale. «Il provvedimento di iniziativa governativa è già all'esame del Parlamento e sarà approvato, entro il 31 gennaio 2012, quindi con tempi compatibili all'emanazione dei provvedimenti delegati entro il 2012». Mobilità e Cig nella pubblica amministrazione. Il governo interverrà nella Pubblica amministrazione e renderà effettivi «con meccanismi cogenti/sanzionatori: la mobilità obbligatoria del personale; la messa a disposizione (Cassa integrazione) con conseguente riduzione salariale e del personale; superamento delle dotazioni organiche». Riforma costituzionale. Il Governo – si legge ancora nella lettera inviata alla Ue – «è impegnato in un processo di complessiva riforma costituzionale» che «riguarda tanto l'assetto costituzionale dei poteri, quanto la cornice normativa volta a promuovere le condizioni di sviluppo del mercato e una disciplina più rigorosa delle finanze pubbliche. Pur nella complessità del processo di revisione costituzionale l'Italia intende approvare la prima lettura entro i prossimi 6/12 mesi». Accelerazione per realizzare infrastrutture. Il Governo si impegna con la Ue a sollecitare «una maggiore partecipazione degli investitori privati, definendo entro il 31 dicembre 2011 standard contrattuali tipo che facilitino il ricorso al project financing». Mutui per la giovani coppie. La lettera spiega che è in corso di predisposizione una garanzia «reale» dello Stato (attraverso propri beni immobili, e non solo di natura finanziaria) per i mutui prima casa di giovani coppie, prive di contratto di lavoro a tempo indeterminato.

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