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Banche Ue da ricapitalizzare

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Accordo sul rafforzamento patrimoniale di 90 istituti Ma non ci sono i dettagli sulle cifre e sulle modalità

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Forseè uno dei pochi punti sui quali il vertice dei capi di stato dell'Unione Europea ha fatto un passo avanti. Certo l'intesa apre la strada a una definizione tecnica ma, senza dettagli, è ancora solo una mera dichiarazione di intenti. I 27 capi di Stato e di governo dell'Ue hanno raggiunto un «accordo politico importante» sulla necessità di ricapitalizzare le banche europee» ha spiegato al termine della riunione dei leader Ue il presidente di turno polacco Donald Tusk. Ma non sono state precisate le cifre. Il tema verrà affrontato assieme a quello della riduzione dell'esposizione del sistema bancario al debito pubblico greco. «La questione chiave - ha spiegato Tusk - riguarda la qualità del patrimonio, il coefficiente Core Tier One che deve essere pari al 9%». «Abbiamo anche deciso alcune cose riguardo a come dobbiamo procedere per arrivare a questo obiettivo» ha aggiunto il polacco. Sottolineando che allo stato non è ancora chiaro quali saranno i passaggi e le modalità per gli aumenti di capitale. O meglio quando dovranno essere saranno solo i soci privati a dovere mettere mano al portafoglio e quando dovranno intervenire le istituzioni pubbliche. Tusk ha sottolineato che «si tratta di una circostanza eccezionale» e che non si tratta di «una soluzione permanente per il futuro». L'ammontare delle ricapitalizzazioni sarà indicato dall'autorità bancaria europea. Un passaggio quello relativo ai fondi da immettere nel sistema creditizio non rinviabile. Nel comunicato finale relativo alla ricapitalizzazione delle banche è stato indicato che «è necessario assicurare il finanziamento a medio termine degli istituti per evitare un credit crunch e salvaguardare il flusso di credito all'economia reale». Le garanzie sulle passività delle banche richiedono «un maggiore sostegno diretto nell'accesso al finanziamento a termine se appropriato». Tale garanzia durerà 3 anni al massimo. La ricapitalizzazione «a breve termine» «è necessaria nelle attuali circostanze eccezionali per creare cuscinetti temporanei che permettano al sistema bancario di fronteggiare gli choc in modo credibile». La scadenza prevista dalla Ue è fine giugno per il completamento delle ricapitalizzazioni «per avere il 9% di capitale della più alta qualità». Questo livello tiene conto della svalutazione dei bond sovrani detenuti rispetto agli attuali prezzi di mercato (al 30 settembre)». Le banche dovranno raccogliere capitale in primo luogo da risorse private e solo se non è possibile cercare il sostegno dai governi nazionali. Se questo sostegno non sarà disponibile senza creare rischi sistemici per l'Eurozona, l'Efsf fornirà i prestiti per le ricapitalizzazioni». Ogni programma di sostegno pubblico dovrà rispettare le regole europee sugli aiuti di stato. La decisione dell'Unione europea di ricapitalizzare le banche «ripristina la fiducia e mette in sicurezza il settore bancario» è stato il commento del presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, al termine del vertice dei 27 capi di Stato e di governo Ue. Anche l'Inghilterra si è unita al coro degli ottimisti. «Siamo soddisfatti per i buoni progressi fatti dal vertice Ue sulla ricapitalizzazione delle banche» ha detto al termine della riunione il premier inglese David Cameron. «È davvero nell'interesse britannico che affrontiamo questi problemi e risolviamo questa crisi». Fil. Cal.

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