Ue, la lettera d'intenti arriva a Bruxelles
È ufficialmente arrivata a Bruxelles la lettera d'intenti dell'Italia. È quanto hanno confermato diverse fonti europee concordanti. La lettera, secondo quanto riferiscono fonti vicine al Consiglio Ue, è già arrivata «da stamattina». Ci sarebbero però stati, riferiscono infatti altre fonti europee, un paio di passaggi di andata e ritorno tra Bruxelles e Roma per finalizzare il testo. Del resto, il portavoce della Commissione Ue Olivier Bailly durante il consueto briefing a mezzogiorno con la stampa, aveva affermato che la lettera non era ancora arrivata «ufficialmente» . Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è atterrato all'aeroporto di Bruxelles, per raggiungere il vertice europeo, dove sono già presenti parte dei leader europei, tra i quali Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e David Cameron. L'accordo sulla lettera da inviare all'Ue nella notte. L'intesa tra il premier Silvio Berlusconi e il leader della Lega Umberto Bossi mantiene il punto sulle pensioni di anzianità ma dà il via libera all'innalzamento graduale dell'età pensionabile a 67 anni. La lettera, inviata anche al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, è composta di 15 pagine e contiene un articolato programma di iniziative che l'Italia sottoporrà all'Unione europea. Gli impegni con l'Ue di 15 pagine. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi oggi si presenterà al Consiglio europeo non con un decreto ma con un documento politico. Il testo, come riportano i principali quotidiani, fa riferimento alle due manovre correttive estive che consentiranno il pareggio di bilancio nel 2013. Si ricordano i tagli ai ministeri e agli enti locali, il primo ciclo di "spending review" e il blocco dei contratti nel pubblico fino alla fine del 2014. Sulla previdenza, anche qui nessun annuncio di nuove misure ma un riepilogo di quanto fatto per conseguire l'obiettivo - confermato - del pensionamento a 67 anni dal 2026. Nella lettera il governo prova anche a dare rassicurazioni sul cammino che sarà intrapreso per sostenere la crescita. Capitoli centrali sono il piano infrastrutture e la deregulation, anche nel mercato del lavoro. Scelte rapide e concrete vengono assicurate anche sulle privatizzazioni, in particolare sulla dismissione del patrimonio pubblico. Ci sarebbe, infine, una nuova stretta sul pubblico impiego, con l'obiettivo di ridurre il numero dei dipendenti pubblici, ricorrendo, se necessario, anche alla messa in mobilità. Per Draghi "la lettera dell'Italia è un passo importante ma serve attuare riforme". È il monito lanciato dal governatore della Banca d'Italia uscente durante il suo intervento all'87ma Giornata mondiale del Risparmio.