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Stop al Piano Casa Si dimettono dieci assessori Pdl

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La sede della Regione Lazio a Roma

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I dieci assessori regionali del Pdl laziale-Di Polo, Lollobrigida, Malcotti, Santini, Cangemi, Birindelli, Sentinelli, Zappalà, Armeni e Mattei-hanno rimesso le deleghe alla Polverini in segno di protesta contro la decisione, presa ieri dal Consiglio dei ministri, di impugnare parti della legge regionale 10/2011, il cosiddetto Piano casa. Le dimissioni presentate da 10 assessori Pdl. "I sottoscritti assessori del Pdl della giunta regionale del Lazio - è scritto nella nota - preso atto della decisione assunta nel corso dell'ultimo consiglio dei Ministri, ritengono incomprensibile una scelta che mette in discussione uno dei punti qualificanti del programma elettorale del Popolo della libertà sia a livello locale che nazionale, come più volte ribadito dallo stesso presidente Berlusconi. Ritengono inaccettabile, inoltre, che tale scelta sia maturata senza un confronto di merito rispettoso dei normali ruoli istituzionali". Nella comunicazione gli assessori valutano "pertanto, che agire contro le aspettative legittime dei cittadini laziali rende impossibile trasmettere ai territori quei valori da tutti noi condivisi ostacolando l'impegno amministrativo costante e ampiamente riconosciuto per lo sviluppo economico e sociale della nostra Regione". Il nodo è sugli interventi nei parchi. Il Piano casa della Regione Lazio è solo l'ultimo braccio di ferro tra la governatrice e il ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, che nei giorni scorsi aveva addirittura minacciato le dimissioni. Poi la decisione del governo di sposare la linea del ministro veneto impugnando la legge urbanistica del Lazio. Determinante è stato l'assist della responsabile dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo, che a sorpresa ha dato man forte al titolare dei Beni Culturali ed eccepito pure lei una serie di violazioni nella sua materia: in particolare le norme che avrebbero modificato i limiti di edificabilità nelle zone A e B di parchi e riserve, zone massimamente tutelate dallo Stato, dove invece la Pisana aveva offerto non solo la possibilità di costruire, ma anche quella di demolire e ricostruire con aumenti di cubature. Obiezioni che hanno presto convinto tutti i colleghi, a cominciare dal proponente Fitto, sulla necessità di accogliere la richiesta dei due ministri e ricorrere alla Consulta sugli articoli da loro contestati. Il governo 'amicò non è più tale, gli assessori del Pdl in Regioni hanno rimesso il loro mandato nella mani della Polverini. I Verdi chiedono le dimissioni della governatrice annunciando un sit-in davanti alla sede della giunta regionale: "Alle 15 in punto saremo davanti alla Regione per chiedere le dimissioni della Polverini - ha detto il presidente nazionale Angelo Bonelli - perché oltre all'indecenza del piano casa si pone una questione di igiene politica e istituzionale".  

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