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Fini: "La moglie di Bossi è andata in pensione a 39 anni"

Il leader della Lega Nord Umberto Bossi accompagnato dalla moglie Manuela

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Il presidente della Camera Gianfranco Fini dimentica il ruolo istituzionale che riveste e, da leader di partito, decide di partecipare a Ballarò, la trasmissione di Raitre condotta da Giovanni Floris. E dopo le dovute spiegazioni («Io ho anche un ruolo politico. Mi confronto e non vengo meno al mio dovere»), inizia con una serie di invettive che il ministro Gianfranco Rotondi, anche lui presente in studio, non esita a definire frutto della macchina del fango. E così ecco che colui che più e più volte si è definito «superpartes», se la prende con i suoi ex colleghi di maggioranza. Per prima cosa le sue invettive sono rivolte al premier e al suo esecutivo: «È un problema che all'interno del governo ci siano strategie diverse. Tremonti è il dominus assoluto della politica del governo e Berlusconi ha detto più volte "ma Tremonti non me lo fa fare"». Un affronto al Cav al quale viene attribuito un «deficit di autorevolezza nell'ambito del Consiglio dei Ministri. Berlusconi deve imporre la linea e non riportare ai ministri in maniera sconsolata quella del ministro dell'Economia che dice che non c'è una lira». Ma le mancanze del premier non sono solo in Italia, a sentire Fini, infatti «a livello Ue, mi dispiace dirlo, c'è un deficit di credibilità enorme». E, dopo aver infangato l'esecutivo, Fini allarga il cerchio anche ai parenti dei ministri. Così, proprio nel momento in cui si affronta il delicato tema delle pensioni, con il ministro Mariastella Gelmini che annuncia il trovato accordo con la Lega, il presidente della Camera si diverte ad attaccare la moglie di Umberto Bossi: «Voglio essere un po' cattivello... Non tutti sanno che c'è una insegnante che è andata in pensione a 39 anni... È la moglie dell'onorevole Bossi». Pronta la replica della Gelmini: «È una caduta di stile, ma come fa il presidente della Camera a fare un attacco così pesante, lui che dovrebbe avere un ruolo di terzietà». E Fini: «Perché quando si dice la verità saltate sulla sedia?». Poi, la terza carica dello Stato incalza: «Questo governo ha finito il suo mandato, poi ha una maggioranza numerica di 4-5 voti, ma il premier deve capire che finchè sta a Palazzo Chigi non c'è possibilità delle opposizioni di sostenerlo. Non vogliamo andare al voto, nessun ribaltone, ma se si deve andare al voto si andrà. Se il Pdl ha i numeri indichi un altro candidato, perché Berlusconi sta a Palazzo Chigi non per il bene degli italiani ma per risolvere i suoi problemi personali». Un'ottima performance da piena campagna elettorale tanto che, appena gli viene chiesto se il Terzo Polo intenderà allearsi con Sel Fini dice: «Mi dividono mille cose da Vendola, ma anche da chi considera la riforma della giustizia come un regolamento dei conti con la magistratura e da chi come Bossi insulta l'Italia e il Meridione».

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