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Alfano: "Il rapporto Pdl-Lega tiene"

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Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi (S) e il leader della Lega Umberto Bossi

Pensioni, Bossi: trovata una strada

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Il rapporto tra Pdl e Lega "tiene". Lo ha detto il segretario Pdl Angelino Alfano, durante la registrazione della puntata di "Porta a porta" che andrà in onda stasera. Quando Bruno Vespa ha chiesto se anche questa volta il centrodestra l'ha "sfangata", Alfano ha risposto: "Il suo verbo è abbastanza greve, anche oggi si è dimostrato che tiene il rapporto tra due partiti che hanno assicurato fin qui riforme e stabilità al paese. L'unità tra Pdl e Lega si è raggiunta con la decisione di rispondere puntualmente all'Ue con una serie di puntualizzazioni sulle cose fin qui fatte e le cose che intendiamo fare. Lo abbiamo fatto in uno spirito di seria valutazione di ciò che il paese sta vivendo e credo che anche domani all'eurogruppo vi sarà un atteggiamento positivo nei confronti dell'Italia". Spazzata via ogni polemica: Silvio Berlusconi andrà a Bruxelles. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti ha confermato che il presidente del Consiglio domani prenderà parte al vertice Ue. "Il viaggio è confermato, tutto il resto sono falsità e strumentalizzazioni", ha dichiarato Bonaiuti. Non c'è un futuro senza Cav "Siamo veramente convinti che la personalità politica che può dare maggiore stabilità al centrodestra è Berlusconi. Non crediamo, proprio noi, che un altro governo, guidato da un altro esponente di centrodestra, con l'avallo e il sostegno del presidente Berlusconi possa dare una maggiore stabilità, maggiore rispetto a quella che può dare colui il quale ha fondato il principale partito ed è stato colui che ha stretto un patto con il principale alleato, cioè con Bossi". Lo ha detto il segretario del Pdl, Angelino Alfano. Quindi rispondendo a Massimo D'Alema, anche lui ospite del salotto tv di Bruno Vespa, ha detto no a governi di centrodestra a guida diversa dal Cavaliere: "Sarebbe sbagliato e politicamente insostenibile chiedere a Berlusconi di fare un passo indietro".   Dopo il pressing della Ue, che ha chiesto che entro domani venga presentato un piano di riforme per la crescita e lo sviluppo, si continua a trattare nella maggioranza. Il nodo principale è quello delle pensioni. Si è concluso a palazzo Grazioli il vertice a cui hanno partecipato, oltre al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, i ministri della Lega Nord Roberto Maroni e Roberto Calderoli, il segretario del Pdl Angelino Alfano e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta. La riunione è servita proprio a fare il punto sulle misure da presentare al Consiglio Europeo di Bruxelles e, in particolare, a tentare di sciogliere il nodo della riforma previdenzale, a cui la Lega si oppone. Il leader della Lega ha dichiarato che "la situazione è pericolosa, questa volta si rischia la crisi". E poi ha respinto ogni ipotesi di governi tecnici, anche a guida Gianni Letta. "Posso trattare ma fino ai 67 anni non posso arrivare", ha spiegato Bossi, che poi ha aggiunto: "Non posso toccare le pensioni che sono a posto e portarle a 67 anni per far piacere ai tedeschi". A chi gli domanda se la quadra potrebbe essere lo scalone Maroni, Bossi ha replicato: "Cosa vuol dire? Quelli chiedono di andare in pensione a 67 anni, cioè la scomparsa delle pensioni di anzianità e non è possibile. Noi abbiamo il sistema pensionistico che è più a posto di quello francese e tedesco". Poi un accenno alla lettera della Bce: "Leggendo la lettera che hanno mandato sembra più un attacco a Berlusconi. Chi ha scritto quelle robe lì è un italiano". Insomma, non sarà facile trovare la quadra. Intanto, "entro stasera comunque il presidente del Consiglio invierà una lettera a Bruxelles". Ad assicurarlo è il capogruppo di Popolo e Territorio alla Camera, Silvano Moffa, il quale aggiunge che nella lettera "ci sarà comunque un riferimento alle pensioni: si sta ragionando sul come e si sta ragionando anche sui temi dell'anzianità e dell'età pensionabile delle donne". Secondo Moffa da parte della Lega ci sarebbe "una disponibilità a ragionare".  

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