La procura dà a Silvio il legittimo impedimento
Accusa,difesa e Tribunale hanno ritenuto che gli impegni spuntati nel giro di poche ore nell'agenda di Silvio Berlusconi sono, in effetti, un legittimo impedimento e, pertanto, un motivo valido per rinviare l'udienza del processo Mills al prossimo 28 novembre. È accaduto ieri mattina in aula a Milano, dove il premier era atteso per assistere all'interrogatorio, in videoconferenza da Londra, dell'avvocato inglese suo ex coimputato per corruzione in atti giudiziari. Fino a domenica era dato per certo che il capo del Governo si presentasse al palazzo di Giustizia. Poi, invece, per un repentino cambio di programma, dopo il vertice a Bruxelles, il Cav è volato non più a Milano ma a Roma. Così, all'apertura dei lavori, sospeso il collegamento con i giudici inglesi, Niccolò Ghedini, uno dei difensori del Presidente del Consiglio, scusandosi per il «disagio», ha chiesto di rimandare l'udienza per «l'assoluta impossibilita» del premier di partecipare al processo, «davvero troppo importante» per «il diretto interessato» proponendo, però, di sospendere i tempi di prescrizione. Per sottolineare che davvero si trattava di legittimo impedimento, ha elencato, leggendo una lettera di palazzo Chigi, gli impegni del primo ministro: «In seguito della riunione del Consiglio Europeo a Bruxelles - ha scandito Ghedini, leggendo la missiva - e in previsione di un nuovo Consiglio Europeo fissato per mercoledì 26 ottobre, Berlusconi è impegnato alle ore 10 in un incontro con Tremonti, alle ore 12 deve recarsi dal Capo dello Stato e alle 18 è in programma un Consiglio dei Ministri straordinario». A questo punto il pm Fabio De Pasquale, che in passato si è quasi sempre opposto a simili istanze, non ha potuto che prendere atto e dare parere favorevole, rimandando l'interrogatorio di Mills al 28 novembre e bloccando fino a quella data l'orologio della prescrizione. Slittato anche l'interrogatorio del premier atteso per venerdì prossimo. Il Cav dovrebbe essere in aula o per rispondere alle domande o, come pare più probabile, rendere dichiarazioni spontanee, il 5 dicembre.