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«A Laura feci le condoglianze Mi guardò male»

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Abitatasolo dai fantasmi e dalle ombre che, forse da tempo, attanagliavano una famiglia apparentemente perfetta. Apparentemente. L'arresto di mamma Laura ha messo in discussione tutto. Anche la percezione che di lei avevano i vicini di casa, le persone che la incrociavano sul pianerottolo ogni mattina. Coniugi riservatissimi, che di rado parlavano con gli estranei. Dunque riservatissimi anche nella tragedia. Gli inquilini dell'elegante palazzina in via Nizza, dove vive la famiglia Cassinis, non si sorprendono che il citofono, così come il telefono, continui a suonare a vuoto. Lorenzo Cassinis, da quando sua moglie Laura è stata arrestata, si è fatto vedere poco. «È uscito presto, non ci ha lasciato disposizioni nel caso qualcuno l'avesse cercato», spiegano dalla portineria. Muto anche il telefono. Pochi i vicini che aggiungono commenti alla tragedia: «Si sapeva che aveva avuto qualche problema psichico - ammette un'anziana - ma sono mamma anch'io, di queste cose è difficile parlare». Non può non risultare agghiacciante il ricordo di un altro condomino. «L'altra settimana le ho fatto le condoglianze. Lei mi ha fissato negli occhi e poi se n'è andata, come se avessi detto qualcosa di male». Forse qualcosa che faceva riaffiorare il segreto più macabro e inspiegabile che una mamma possa nascondere.

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