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L'addio di Silvio al Rais: «Sic transit gloria mundi»

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SilvioBerlusconi ricorre al latino, con una frase a indicare che le cose terrene sono passeggere, per dare l'addio a Muammar Gheddafi. E si limita a rispondere - a chi gli fa domande sul drammatico epilogo della vicenda libica - che «ora la guerra è finita». L'Italia guarda al "the end" del regime di Gheddafi e alla morte del Colonnello tirando un sospiro di sollievo per la fine prossima del conflitto. Ma anche con l'amarezza per la brutale uccisione del rais dopo le cruente immagini rimbalzate da Sirte. E, soprattutto con «l'augurio che si costruisca un Paese nuovo, libero e unito», auspica il capo dello Stato Giorgio Napolitano, sottolineando che «si chiude una pagina drammatica in Libia». Ma tra i tanti commenti che rimbalzano da una parte all'altra degli schieramenti politici c'è anche quello di chi vede nella morte di Gheddafi «una fine gloriosa», definendo il rais - sono le parole di Mario Borghezio della Lega Nord - «un grande rivoluzionario». È «un passo avanti, una vittoria del popolo libico», sorride invece il capo della diplomazia italiana, Franco Frattini, che ora guarda al futuro. Alla costituzione di quel «governo libico che tutti attendiamo» dice, rimarcando come «la vicenda si sia conclusa in modo tragico» perché‚ il dittatore «si rifiutato fino all'ultimo di arrendersi alla Giustizia internazionale che non lo avrebbe certamente impiccato ma lo avrebbe giudicato secondo le regole». «Non mi rallegro mai per la morte di un uomo, ma i libici - ha commentato il ministro della Difesa Ignazio La Russa - si aspettavano la morte di Gheddafi senza cui non si poteva considerare chiusa la vicenda del conflitto nel loro Paese. Ora si apre una nuova fase». Una «morte non si festeggia mai», è anche il parere del leader del Pd Pierluigi Bersani, che sottolinea come ora è «importante che il sangue sparso generi democrazia e amicizia tra i popoli del Mediterraneo ed importante che l'Italia riprenda la propria voce». Pier Ferdinando Casini tiene invece a sottolineare come la morte del colonnello «non potrà cancellare le sofferenze che ha inflitto a migliaia e migliaia di libici». «È evidente che la fine tragica di Gheddafi vuol dire che in Libia si è davvero voltato pagina», commenta il presidente della Camera, Gianfranco Fini, mentre il presidente del Senato Renato Schifani guarda avanti: si apre ora «un nuovo capitolo nella storia della Libia».

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