E ora la Nato è pronta a chiudere la missione militare
Dopola morte di Muammar Gheddafi e la conquista di Sirte, per il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen il momento di dichiarare concluse le operazione «è molto più vicino. Concluderemo la missione coordinandoci con l'Onu e il Cnt». La decisione sarà oggi sul tavolo del Consiglio Atlantico, ma in molti scommettono sull'annuncio della fine dell'operazione Unified Protector. «Tutto lascia immaginare che l'operazione non durerà ancora per molto» confermano fonti diplomatiche a Bruxelles. Certo, osservano le stesse, la morte del Colonnello non era l'obiettivo della missione. Ma in ogni caso «dovrebbe essere al massimo una questione di giorni. La decisione sullo stop alle azioni dovrà comunque essere presa dal Consiglio Atlantico». In ogni caso le forze dell'Alleanza sono state impegnate fino all'ultimo al fianco degli insorti nella guerra contro le forze leali a Gheddafi. L'Alleanza ha infatti confermato di aver attaccato, nella mattinata di ieri, un convoglio di veicoli armati nelle vicinanze di Sirte, nei pressi dell'ultimo nascondiglio di Gheddafi. Intanto un appello per fermare tutti i combattimenti è stato lanciato da Ban Ki-Moon. Commentando le notizie provenienti dalla Libia, il segretario generale dell'Onu ha sottolineato che «il cammino che il popolo libico deve intraprendere è difficile e pieno di ostacoli. Bisogna deporre le armi e tutti i cittadini devono mostrarsi uniti». Non è tempo di vendetta, «ma di ricostruzione e riconciliazione». La missione Nato in Libia ha preso il via il 31 marzo scorso. Fino ad oggi gli aerei delle forze dell'Alleanza hanno compiuto oltre 26 mila missioni, di cui 9.618 considerate d'attacco, cioè contro obiettivi specifici. Il 21 settembre scorso la durata della missione era stata prolungata di tre mesi. L'Italia ha svolto con i propri circa il 10% del totale delle missioni aeree compiute in questi mesi dai velivoli Nato, per un totale di poco meno di 8mila ore di volo.