"Ecco gli innocenti". Guerra a colpi di video per convincere il gip
La libertà o il carcere saranno decisi da ciò che emergerà da questo materiale. Accusa e difesa hanno esibito le «proprie» immagini e registrazioni. Da una parte per dimostrare la colpevolezza di chi è finito dietro le sbarre per gli scontri di sabato pomeriggio, dall'altra, invece, per far capire al gip che quei 12 ragazzi fermati dalle forze dell'ordine sono stati presi nel mucchio e che quindi sono estranei all'accusa di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale. Reato che li ha fatti finire in galera: il codice penale prevede una pena fino a 15 anni di reclusione. Quella di ieri, dunque, è stata una giornata di interrogatori. Il gip Elvira Tamburelli ha infatti interrogato i giovani per cercare di capire cosa è accaduto tra il centro e San Giovanni. Fuori dal carcere, invece, parenti e amici dei ragazzi, che hanno voluto urlare per molte ore che i parenti sono pacifisti, che non «farebbero male a una mosca». Atmosfera frenetica dunque davanti al carcere romano di Regina Coeli in attesa della decisione del gip sui 12 arrestati per gli scontri che hanno scandito la manifestazione degli indignati. Il gip deve stabilire se sussistano gli estremi per la convalida degli arresti e l'emissione dell'ordinanza di custodia cautelare. Gli avvocati hanno portato al giudice anche video e foto che li scagionerebbero. Davanti al gip sono comparsi Ilaria Ciancamerla, 21 anni di Sora (Frosinone), Alessandra Orchi, 29 anni di Roma, Alessia Catarinozzi, 26 anni di Alatri (Frosinone), Giovanni Caputi, 22 anni di Terlizzi (Bari), Giuseppe Ciurleo, 20 anni di Roma, Alessandro Venuto di 24 anni di Subiaco (Roma) e il fratello Giovanni Venuto, 30 anni, di Tivoli (Roma), Lorenzo Giuliani di 19 anni di Genzano (Roma), Valerio Pascali di 21 anni di San Pietro Vernoti (Brindisi), Stefano Conigliaro, 22 anni, di Catania, Leonardo Serena, 21 anni di Roma, e il romeno Robert Scarlet, 21 anni, per il quale il ministro dell'Interno Maroni ha firmato il decreto di allontanamento. «I ragazzi rischiano di essere capri espiatori, in carcere ci sono degli innocenti, soffrono il sovraffollamento - ha commentato l'avvocato Fabrizio Gallo, legale di Caputi - il mio assistito non ha sfondato vetrine, ha solo rimandato indietro un fumogeno». Dello stesso parere l'avvocato Francesco Ricciardi, legale di Scarlet, per il quale il ministro Maroni ha firmato il decreto di allontanamento «per motivi di pubblica sicurezza». «È innocente - ha dichiarato - si è avvicinato troppo alla linea del fuoco. I veri black bloc si sono saputi difendere e sono scappati». «Il mio assistito ha dimostrato la sua estraneità - ha detto l'avvocato Antonio Miriello, difensore di Conigliaro - è un ragazzo assolutamente pacifico». Tra gli arrestati anche tre ragazze. La prima a essere interrogata è stata Ilaria Ciancamerla con l'assistenza dell'avvocato Cesare Antetomaso: «Ilaria - ha detto il difensore - ha ricostruito con estrema lucidità tutti gli eventi di sabato». Nel corso degli interrogatori, dunque, sono stati depositati dagli avvocati filmati e foto a sostegno delle dichiarazioni di innocenza. Compreso un video che già da alcuni giorni gira su internet e che mostra quattro dei fermati mentre vengono bloccati dalla polizia. Nel video si sente anche la voce di una donna che urla agli agenti «lasciateli andare loro non c'entrano nulla con le violenze». Intanto la procura ha chiesto la convalida dell'arresto di Fabrizio Filippi, 24 anni, detto «Er Pelliccia», immortalato con un estintore in mano durante gli scontri. Oggi l'interrogatorio di garanzia. Alcuni genitori sono riusciti, intanto, ad avere un breve colloquio con i figli detenuti. È il caso della madre di Ilaria Ciancamerla. La donna si è recata nel carcere di Rebibbia. «Ilaria mi ha raccontato che nel corteo ha sfilato con il gruppo dei pacifisti, lei veste di nero ma non è una black bloc». La mamma di Ilaria ha trascorso tutta la giornata fuori Regina Coeli: «Mi ha spiegato - ha proseguito - che si è trovata in mezzo al caos ed è stata bloccata dalle forze dell'ordine». Aveva già diversi precedenti per occupazioni abusive e detenzione di sostanze stupefacenti Robert Scarlat, il romeno di 21 anni fermato dopo gli scontri. In particolare il giovane, residente a Varese, era stato denunciato nell'ottobre del 2009 per aver occupato abusivamente un terreno assieme ad altri ragazzi in occasione di un rave party e, un mese dopo, era stato arrestato dalla polizia per il possesso di 40 dosi di marijuana, «speed» e cocaina. Nel febbraio del 2011 era stato segnalato per detenzione di droga e lo scorso aprile denunciato per spaccio di sostanze stupefacenti e porto abusivo di oggetti atti a offendere. Au.Par.