E i sindaci si dividono tra prevenzione e «tolleranza zero»
Nonprende posizione, per ora, il presidente dell'Anci e sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio (centrosinistra), che prima di esprimere giudizi, invita il ministro dell'Interno Roberto Maroni, a coinvolgere «adeguatamente i comuni» e ad informali sulle misure che si intendono mettere in campo. Si schiera, invece, il sindaco di Varese e presidente di Anci Lombardia Attilio Fontana. «Ad una situazione eccezionale occorrono risposte eccezionali - spiega l'esponente della Lega -, servono normative nuove che mettano le forze dell'ordine nelle condizioni di intervenire tempestivamente. Anche la chiusura dei centri storici può essere una soluzione». Meno dura la ricetta del sindaco di Piacenza e vicepresidente dell'Anci Roberto Reggi (Pd): «Quello che deve funzionare è la prevenzione anche perché abbiamo un sistema di intelligence che ha le capacità di prevenire questo genere di episodi che è altra cosa rispetto a imporre limiti a chi manifesta». Con lui si schiera, ovviamente, il primo cittadino di Perugia Wladimiro Boccali (Pd) che avverte: «L'invocazione di legge speciali è sempre negativa, è molto meglio attuare il sistema normativo esistente». E in merito all'ordinanza di Alemanno aggiunge: «La tutela del centro storico della Capitale deve essere una priorità di tutti e non solo del sindaco di Roma». Per il sindaco di Reggio Calabria Demetrio Arena (Pdl), invece, «ci vogliono tolleranza zero e punizioni esemplari. Invito tutti a tenere distinto lo scontro politico dai gravi problemi di ordine pubblico generati da un gruppo di teppisti a Roma. I provvedimenti annunciati dal ministro Maroni sono seri e vanno portati avanti, così come ha fatto bene il sindaco di Roma a vietare le manifestazioni non stanziali nel centro cittadino». Mentre il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ribadisce che non c'è bisogno di una Reale bis o di interventi straordinari: «Sono sufficienti le leggi ordinarie del sistema democratico, un serio lavoro di intelligence dei servizi, una vera preparazione delle forze dell'ordine, l'impegno all'isolamento politico di questi teppisti da parte dei movimenti e dei partiti».