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Duello Bini Smaghi-Saccomanni

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Bankitalia

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Traballa ma tiene. L'ipotesi Bini Smaghi resta quella più accreditata per la scelta del nuovo Governatore della Banca d'Italia. Ma non l'unica. E, come al solito quando si parla di palazzo Koch, in conclave si entra Governatore e si esce al massimo direttore generale. Soprattutto può farsi avanti il partito di Bankitalia, ultimamente molto ascoltato al Quirinale. Partito che ha un punto in cima al programma: difendere l'autonomia dell'istituto. Tradotto: potrebbe promuovere fortemente un candidato interno. E dal Colle potrebbe giungere una sorta di veto sulla scelta esterna. Così, l'altra ipotesi che resta in piedi è quella della soluzione interna con Fabrizio Saccomanni. Oppure Ignazio Visco. Infine c'è l'ipotesi di compromesso che vedrebbe Saccomanni a via Nazionale e Lorenzo Bini Smaghi alla guida dell'Antitrust o viceversa, visto che sono le due istituzioni più importanti per la vigilanza sul mercato. L'unico dato certo è il perentorio annuncio del presidente del Consiglio: «Domani (oggi, ndr) invierò al Consiglio superiore della Banca d'Italia la lettera con il nome del governatore designato», dice Berlusconi al termine di un colloquio con il presidente della Repubblica. A spingere per la soluzione interna, e dunque a favore dell'attuale direttore generale a palazzo Koch, sono Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini, che diramano finanche un'insolita dichiarazione congiunta. «Auspichiamo che il presidente del Consiglio, dopo mesi di incomprensibili esitazioni, proceda alla nomina del nuovo Governatore della Banca d'Italia rispettando l'autonomia dell'istituto e valorizzandone le competenze interne», affermano il segretario del Pd e il leader dell'Udc. Bossi invece continua a ripetere che il suo (e di Tremonti) candidato alla guida della Banca d'Italia è Vittorio Grilli, che però sembra avere sempre meno chance sebbene, come ha detto ilSenatùr, «è milanese». Poche possibilità anche per l'ex ministro Domenico Siniscalco. Ieri sera è spuntata anche una soluzione a sorpresa che vedrebbe alla carica di Governatore addirittura l'attuale vicedirettore di Bankitalia, Anna Maria Tarantola. Una scelta che però non sembra avere molte possibilità. Intanto il consigliere anziano Paolo Blasi sottolinea che il Consiglio superiore dell'istituto non farà da semplice notaio di una decisione presa altrove. «Il parere - dice Blasi - sarà motivato e meditato» e «potrà essere positivo o negativo». Nella valutazione dei 12 saggi di palazzo Koch, spiega il consigliere, la «qualità» del candidato «è soltanto uno degli aspetti» che saranno considerati. Altri sono, ad esempio, «la garanzia che il candidato può dare sull'autonomia della Banca o la sua esperienza nell'attività dell'istituto che oggi ha soprattutto compiti ispettivi sulle banche in un momento di grande turbolenza». C'è poi un fattore esterno di non poco conto. E riguarda il pressing di Sarkozy. La Francia non avrà più rappresentanti nel board della Bce dopo l'uscita di Trichet a giorni. L'Italia ne avrà addirittura due. Il presidente transalpino non può permettersi un lusso del genere visto che la Francia è seriamente a rischio downgrade finanziario da parte delle agenzie di rating. E di conseguenza avrà assoluto bisogno di un aiuto della Banca centrale europea e quindi di un suo uomo al vertice. Motivo per cui potrebbe chiedere urgentemente le dimissioni di Bini Smaghi che, a quel punto, per evitare un caos diplomatico si dimetterebbe in cambio però solo di una nomina importante. Laconico Romano Prodi: «Sì, penso che domani (oggi, ndr) ci sarà il nome del nuovo governatore di Bankitalia - ha detto il Professore al Tg3 - perché altrimenti l'indicazione la darà Nicolas Sarkozy. Bisogna sbrigarsi». Infine i bookmakers. Anch'essi divisi. Quelli inglesi puntano su Bini Smaghi (dato a 2,10 contro i 3,00 di Grilli), gli italiani su Grilli (dato a 1,50 contro il 4,00 di Bini Smaghi). Saccomanni è indietro nelle quotazioni e c'è ancora tempo per scommettere.

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