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In duecentomila esultano. E vogliono nuovi sequestri

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Dei477 rilasciati ieri, a Gaza ne sono arrivati circa 300: per metà nativi della Striscia di Gaza, per metà originari della Cisgiordania e confinati a Gaza per volere di Israele, per ragioni di sicurezza. Altri 130 detenuti sono arrivati invece a Ramallah, accolti da Abu Mazen a nome dell'Anp. Altri 40 infine sono stati espulsi all'estero, dieci dei quali in Turchia. Singolare il rilascio di Amna Muna, condannata all'ergastolo per aver attirato in un agguato, dandogli un appuntamento attraverso Internet, uno studente israeliano. la donna non è voluta tornare Gaza perché teme rappresaglie da parte dei familiari di diversi prigionieri, sui quali avrebbe esercitato una forma di prepotenza in prigione. L'arrivo a Gaza è stato trionfale. Già al valico di Rafah si sono visti alcuni degli ex prigionieri baciare commossi il terreno della Striscia, o presi a forza sulle spalle dai congiunti festeggianti. Tutti hanno avuto sul posto un abbraccio e un bacio del leader locale di Hamas, Ismail Haniyeh. La città ha conosciuto una giornata di frenesia. Con scuole e uffici chiusi, la popolazione si è riversata nelle strade, imbandierate a festa da Hamas. Molto massiccia la presenza di miliziani del braccio armato di Hamas, Brigate Ezzedin al-Qassam, che hanno provveduto a esporre cartelli con la scritta: «La Resistenza ha sconfitto Israele», e «Abbiamo promesso e abbiamo mantenuto». Dagli altoparlanti sono state diffuse per tutta la giornata canti patriottici, mentre nella piazza al-Katiba per la prima volta da anni è stata consentita l'esposizione di bandiere di formazioni politiche diverse da Hamas: fra queste al-Fatah e i gruppi della sinistra marxista. Ma Hamas non la lasciato dubbio alla popolazione di aver conseguito una grande vittoria politica. Una critica abbastanza esplicita alla linea in cui si riconosce il presidente Abu Mazen. Il presidente dell'Anp è stato al gioco e ha accolto di persona alla Muqata di Ramallah i detenuti rilasciati da Israele. Alla folla ha detto di augurarsi che presto anche i loro compagni saranno rimessi in libertà: ha menzionato in particolare Marwan Barghuti, al-Fatah, Anwar Saadat del FplP e Abbas Sayed di Hamas, responsabile d'un attentato che uccise 30 israeliani. Ma mentre Abu Mazen ha precisato che si aspetta da Israele altre centinaia di liberazioni come segno di buona volontà, da Gaza uno degli ex prigionieri più acclamati dalla folla, Yihia Senwar, ha precisato che non si darà pace fino a quando tutti i detenuti palestinesi non saranno liberati. Senwar - uno dei fondatori del Braccio armato di Hamas, condannato per il rapimento e la uccisione del soldato israeliano Nachshon Wachsman (1994) - ha avvertito che i combattenti di Hamas cercheranno di catturare altri militari di Israele, fino a quando le prigioni di quel Paese non si saranno svuotate. Mau.Pic

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