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Di Pietro: ecco le firme anti-Province

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Antonio DI Pietro presenta le 400 mila firme in sostegno di una legge costituzionale per abolire le province e annuncia di aver presentato denuncia per la "compravendita di parlamentari" messa in atto nella maggioranza. TAGLIARE GLI SPRECHI "Tutti chiedono la riduzione dei costi della politica ma nessuno passa dalle parole ai fatti. Circa 400mila cittadini hanno firmato per chiedere con una legge di iniziativa popolare di riforma costituzionale di abolire le province e noi oggi le porteremo al Presidente della Camera e chiederemo che venga subito messa all'ordine del giorno". Antonio Di Pietro, con una conferenza stampa nella sede di Idv ha annunciato l'iniziativa di cui il suo partito si è fatto promotore e che proseguirà con altre petizioni popolari su tutti i disegni di legge per la riduzione dei costi della politica. "Come gruppo parlamentare avevamo già chiesto l'abolizione delle province - ha ricordato il leader di Idv - ma il nostro ddl è stato ignorato in Parlamento, ora agli italiani una risposta va data, non si mettano di traverso con i soliti giochini". Di Pietro ha ricordato che "è possibile far svolgere le attività oggi prerogativa delle province in parte dai Comuni e in parte dalla regione risparmiando centinaia di milioni di euro che oggi vengono spesi per i dipendenti delle province". Il leader di Idv lancia anche una stoccata agli alleati del Pd che inizialmente avevano sostenuto la sua proposta in Parlamento "ma siccome la mozione l'aveva fatta Italia dei Valori gli rodeva. E allora la proposta l'abbiamo fatta fare dagli italiani di valore. Voglio vedere se gli rode anche questa volta..." DEPOSITATE DUE NOTIZIE DI REATO Durante la conferenza stampa Di Pietro denuncia la "compravendita di parlamentari" messa in atto nella maggioranza per mantenere i numeri necessari. Una denuncia non solo politica, ma ora documentata anche all'autorità giudiziaria, con quello che "tecnicamente si chiama un seguito di rapporto", dopo le segnalazioni già presentate nel dicembre scorso. "Abbiamo depositato due notizie di reato, la prima il 10 dicembre 2010, l'altra il 13 dicembre 2010", ha detto l'ex pubblico ministero nella conferenza stampa per la presentazione delle 400 mila firme di cittadini che hanno sottoscritto una proposta di legge popolare costituzionale per l'abolizione delle Province. "Un primo seguito di rapporto lo abbiamo trasmesso alla fine dell'estate, circa un mese fa. Un altro lo stiamo predisponendo perché - spiega il leader Idv - c'è un'unicità di disegno criminoso che parte dalle settimane a ridosso del 14 dicembre e prosegue nel tentativo di fare quadrare i numeri di una maggioranza venduta, ricattata, comprata". Solo quando la Procura renderà pubblica la denuncia, aggiunge, "anche noi potremo rendere noti i contenuti". L'ex pm ha premesso di non voler dare ulteriori notizie in attesa che sia la magistratura a fare gli opportuni passi "al di là di reati penali, riteniamo - ha sottolineato Di Pietro - che ci sia sicuramente un reato politico, una 'porcata' ordita da un gruppo di parlamentari che non dovendo più rispondere agli elettori si vendono al miglior offerente".   EFFETTO SPAGNA "Andare alle urne prima possibile per impedire al governo di produrre ulteriori danni al Paese", ha poi attaccato Di Pietro che ha citato il "modello" della Spagna, dove "l'attacco dei mercati è indietreggiato perché il governo si è dimesso e si è impegnato alle elezioni anticipate".  Secondo il leader dell'Idv "in Italia un Parlamento di venduti e di comprati non può fare le riforme. Prorogare la vita del governo Berlusconi sarebbe accattabile solo per un breve periodo necessario - ha concluso Di Pietro - per fare la riforma elettorale".

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