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La Grecia alla fine sembra avercela fatta e a inizio novembre, con tutta probabilità, riceverà la sospirata sesta tranche di aiuti internazionali da 8 miliardi.

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Losblocco degli aiuti che consentiranno al Paese di sopravvivere e pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici, arriva mentre il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, avverte che la crisi è sistemica e i leader Ue si apprestano a ridiscutere il salvataggio bis della Grecia, siglato il 21 luglio, e che potrebbe prevedere svalutazioni più pesanti per i creditori privati. Trichet ha ribadito che Banca centrale europea continua ad opporsi ad un qualsiasi evento creditizio che possa portare al default della Grecia. Nelle ultime tre settimane, infatti, la situazione è «peggiorata» e l'elevata interconnessione dei mercati finanziari ha «aumentato i rischi di contagio», ha spiegato Trichet, sottolineando che «tutte le autorità devono agire all'unisono per favorire la stabilità finanziaria». La corsa alla ricapitalizzazione delle banche europee fa prefigurare svalutazioni anche superiori al 50% sul debito greco contro il 21% previsto e ieri c'è stato il giallo sulle dichiarazioni del presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker: stando alla stampa, avrebbe ipotizzato svalutazioni anche superiori al 60%. Una bomba che Junker è stato poi costretto a disinnescare con una smentita ufficiale («intendevo dire che le svalutazioni potrebbero superare il 21%») ma resta il fatto che - come spiega la troika - «il successo del programma continua a dipendere dalla mobilizzazione di adeguate risorse finanziarie con il coinvolgimento del settore privato e statale». La troika ha ora 10 giorni di tempo per stilare un rapporto che sarà alla base delle discussioni dell'Ue sulle modifiche al secondo piano salva-Grecia, tenuto conto che la recessione in Grecia «sarà molto più pesante del previsto». Intanto, per il via libera alla tranche da 8 miliardi bisognerà aspettare la ratifica del board del Fmi e dell'Eurogruppo che si riunirà il 23 ottobre, e i fondi «molto probabilmente - precisa la troika - saranno disponibili a inizio novembre». In cambio, il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos, annuncia nuovi sacrifici e promette decurtazioni su pensioni e stipendi, incluso il licenziamento di 30.000 dipendenti pubblici. «Faremo ciò che deve essere fatto entro la fine di ottobre», ha promesso il ministro ricordando che il Paese ha liquidità fino a metà novembre. E ad Atene, intanto, non si ferma la protesta contro i sacrifici decisi dal governo e proseguono le occupazioni di ministeri e uffici pubblici da parte di dipendenti. Circa 300 lavoratori hanno occupato le raffinerie di Aspropirgos mentre sono ancora occupati i ministeri degli Interni, Lavoro e Sviluppo.

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