Napolitano: basta morti bianche. Serve più sicurezza

Gli infortuni sul lavoro e le morti bianche costituiscono un fenomeno sempre inaccettabile". E' il nuovo monito a difesa della sicurezza sul lavoro del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, contenuto nel messaggio inviato dal Capo dello Stato in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. "La loro significativa riduzione nel 2010 - scrive Napolitano - deve essere considerata non un traguardo ma una tappa del percorso volto ad assicurare la piena osservanza di tutte le norme a garanzia della salute e dell'integrità fisica dei lavoratori". Dunque, "pur nella crisi economica generale che negli ultimi anni ha colpito il nostro Paese e tutto il mondo occidentale, non può abbassarsi la guardia riducendo gli investimenti nel campo della prevenzione e della sicurezza sul lavoro". CONTRASTARE IL LAVORO NERO "E' perciò necessario continuare a contrastare con determinazione la piaga del lavoro nero al quale troppo spesso si accompagnano forme di sfruttamento e di violazione delle norme a tutela della sicurezza", ha scritto Napolitano nel messaggio al Presidente dell'Associazione Nazionale fra i lavoratori mutilati e invalidi del lavoro, Daniele Bettoni. Un evento, ha scritto ancora Napolitano, che "rappresenta un'importante occasione per ricordare tutti coloro che hanno visto sacrificata la propria salute o addirittura la propria vita nei luoghi di lavoro". Sottolineando come il "tragico crollo di Barletta che ha provocato la morte di giovani donne costrette a un lavoro nero vergognosamente sottopagato ha gettato la luce su pratiche intollerabili". NEL 2010 3 MORTI AL GIORNO Triste media di tre morti sul lavoro ogni giorno nel 2010. I dati complessivi forniti dall'Inail sull'andamento infortunistico nello scorso anno, pur registrando un lieve calo del fenomeno, con 775.374 incidenti, attestano però che ben 980 sono stati mortali. Numeri ai quali si aggiungono quelli delle malattie professionali, con un aumento delle denunce del 22% rispetto all'anno precedente. I dati dell'Inail evidenziano inoltre che la spesa annua per indennizzi legati agli infortuni sul lavoro è di 5 milairdi. SACCONI: ALZARE LIVELLO ISPEZIONI «Certamente non ci accontentiamo della pur positiva riduzione che continuamente si è registrata negli ultimi anni dal punto di vista degli infortuni. Fosse anche uno solo non dovremmo essere soddisfatti». È quanto ha dichiarato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, a margine della 61esima 'Giornata nazionale delle vittime di incidenti sul lavorò, celebrata dall'Anmil al Campidoglio, commentando anche le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sulla inaccettabilità dei casi di morte sul lavoro, che nel 2010 sono stati tre al giorno. Sacconi ha quindi affermato che bisogna tenere «guardia alta, le novità sono molte come dalla fusione di un soggetto solo di tutti gli enti che si occupano di sicurezza sul lavoro al riconoscimento in sussidiarietà di associazioni come l'Anmil, a cui è stato consentito il patronato, fino al concetto di presa in carico del lavoratore infortunato in modo che, indennizzo, cura e reinseriemnto complessivo nella vita attiva sia garanzia di continuità per la piena autosufficienza della persona anche nel caso di infortunio». Quanto ai controlli sul lavoro nero, con particolare riferimento a quanto avvenuto al crollo della palazzina a Barletta, il ministro ha risposto: «Alzare il livello di ispezioni, di controlli è cosa che abbiamo fatto perché abbiamo introdotto per la prima volta la piena integrazione tra l'attività ispettiva del ministero, gli enti di previdenza e le attività di polizia. L'indicazione agli ispettori -ha continuato Sacconi- è dare assoluta priorità alle violazioni sostanziali e si sono alzati di molto i riscontri di attività ispettive nelle violazioni più gravi».