Gli illusionisti dell'Europa
L’Europa balla la rumba senza sciogliere un solo nodo su come affrontare la questione del debito sovrano e il salvataggio della Grecia. I leader europei si incontreranno il 23 ottobre in vista del summit del G20 che si terrà il 3-4 novembre. Bene. E poi? Per ora sappiamo che nell’Eurozona il ritmo della danza è dettato da Parigi e Berlino. Il vertice tra Sarkozy e Merkel in sè non rappresenta una novità. Il Presidente e la Cancelliera si sono incontrati già innumerevoli volte senza cavare un ragno dal buco nero della crisi. Non sono tempi normali. E l’Italia ha un debito pubblico monstre. Se fallisce la Grecia, avremo molte lacrime sotto al Partenone e un salasso per un po’ di banche che hanno in pancia i titoli di Atene, ma se il Belpaese entra in una spirale di crisi di liquidità, allora sono guai grossi per tutti. Insieme a noi sul girarrosto della speculazione c’è anche la Spagna e nessuno può sentirsi sicuro, basta osservare il bagno di sangue del gruppo finanziario franco-belga Dexia per spegnere i risolini di chiunque. Stati Uniti e Gran Bretagna hanno chiesto all’Europa un piano di intervento credibile per evitare un contagio di massa dell’economia. Da che pulpito. Come se a Wall Street e nella City ci fossero state sempre le dame di San Vincenzo. In questo scenario dove il bue dà del cornuto all’asino, il nostro ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha detto invece una cosa giusta: i vertici bilaterali non servono. I big europei a parole vogliono un’Unione forte e un euro stabile. Sicuri? Torniamo al mondo reale. Sondaggio pubblicato qualche giorno fa dal settimanale Stern: il 54 per cento dei tedeschi vuol tornare al marco. Evviva. E noi in Italia che facciamo? Torniamo alla lira? In effetti si studiano soluzioni che sono un dejà vu. Meglio ribadirlo: un condono senza una contemporanea riforma radicale del sistema tributario è un errore. Un perdono pronta cassa in assenza di una rivoluzione copernicana del Fisco, non è presentabile. Non ne faccio una questione etica, ma praticissima. Direzione unica: ridurre il debito, riscrivere le regole. Se non si fa questo, meglio lasciar perdere. Messi insieme i cocci del puzzle globale, letti i discorsi dei leader e vista la Borsa schizzare in alto, al posto di un investitore mi metterei l’armatura.