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E i centristi vanno allo scontro: «Impossibile collaborare»

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El'Udc va subito allo scontro. Lo fa con una nota del segretario Lorenzo Cesa che non lascia spazio a mediazioni. «Con tutto il rispetto per Alfano, una buona politica impone prima di tutto serietà - replica -: non esiste l'ipotesi di una collaborazione credibile tra chi oggi legittimamente sostiene questo governo e chi invece, come noi, lo ritiene fallimentare». Parole che scatenano l'immediata reazione del vicecapogruppo del Pdl alla Camera Osvaldo Napoli: «Il mio segretario Angelino Alfano cerca e offre la collaborazione all'Udc. La risposta dell'amico Cesa è sbagliata: per lui non esiste collaborazione possibile senza prima l'esclusione di questo governo e del suo premier. È una condizione che trovo inaccettabile, non tanto o non solo per il presidente del Consiglio, quanto per i milioni di italiani che lo hanno scelto come premier di questo e non di un altro governo». «Sono convinto - prosegue - che il vero obiettivo degli amici dell'Udc non sia tanto Berlusconi e il suo governo quanto il sistema bipolare rispetto al quale hanno scelto una legittima linea di rifiuto. Vorrà dire che ne riparleremo a ridosso delle elezioni». Insomma l'impressione è che la strada verso quell'allargamento della maggioranza auspicato dal «frondista» Claudio Scajola sia tutta in salita. Così, anche dopo le parole di Benedetto XVI sull'impegno dei cattolici in politica, ecco rispuntare lo spettro di un ritorno della Balena Bianca. Spettro che Pier Ferdinando Casini allontana, rilanciando: «Il Papa ha ribadito la necessità di un impegno dei cattolici per salvare l'Italia e l'auspicio che una nuova generazione entri in politica. Eppure, leggendo i giornali si avverte un misto di inquietudine e di paura, come se essere democratici cristiani sia una colpa da emendare. È bene che tutti si tranquillizzino: nessuno può o vuole rifare la Dc o ricostruire steccati fra credenti e non». «Dopo il fallimento di troppe ricette di questi anni - spiega - tutti, nel Pd come nel Pdl, sentono che c'è bisogno di qualcosa di nuovo che recuperi forti valori e ricette per la crescita, a partire dalle politiche per la famiglia. Affermiamo con orgoglio che questo non è un peccato, ma una grande occasione per tanti di riscoprire la politica con la "P" maiuscola. Per questo non saranno le minacce a farci deflettere».

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